Pubblicato il

L’apicoltura urbana abbraccia il design

Alla vigilia di EXPO, 3 giorni dedicati alla tutela delle api, anche grazie a progetti mirati di alveari creativi

Arnia
© Morten Brakestad

In questo periodo storico le api non se la passano poi tanto bene: pesticidi, cambiamenti climatici, mutamenti degli habitat naturali, stanno portando ad un’allarmante decimazione di questo insetto fondamentale per la vita. Il loro compito di impollinatrici è fondamentale nell’ecosistema: meno api significa meno piante, meno piante meno cibo, meno cibo meno vita – 71 delle 100 colture più importanti per l’alimentazione umana sono impollinate dalle api, dai pomodori alle mele e le fragole. Da quando l’allarme per la loro scomparsa è stato lanciato forte e chiaro, si moltiplicano sempre di più le iniziative di supporto a questa specie: una riscoperta dell’apicoltura, anche in chiave urbana, è il contributo che molti creativi, giovani, appassionati di produzioni dal basso ed ecologia stanno sperimentando. In occasione di EXPO 2015, che ha come tema la nutrizione, non poteva mancare un capitolo dedicato agli operosi insetti: tra i numerosi progetti passati sui Tavoli Expo 2015, uno ha spiccato su tutti, e si tratta di ‘Alveari Urbani’, iniziativa che porterà l’apicoltura in città per tre giorni. Il progetto sarà presentato il 13 aprile presso Expogate, l’info point dell’esposizione universale presso Largo Cairoli, e per l’occasione verrà presentato il documentario ‘Perché le api scompaiono?’ diretto da Polonca Lovsin.

Leggi anche: Sua maestà il miele

Il 13, 14 e 15 aprile Green Island (programma che nasce per promuovere una ricerca culturale sui paesaggi urbani contemporanei e le ecologie sociali) porterà a Milano numerose iniziative incentrate sulle impollinatrici per eccellenza. Data la concomitanza con la Design Week, sono stati chiamati a raccolta architetti, designer e artisti per progettare dei prototipi di casa per le api in collaborazione con artigiani, alcuni dei quali saranno esposti nelle aree verdi della città. Il 14 aprile si apre la mostra Alveari Urbani presso la Stazione Garibaldi, una installazione green dove artisti e designer avranno collocato i loro progetto di casa delle api creativa. Ognuna di esse sarà ospitata da una pianta in vaso fitodepuratrice e coniugherà in modo originale architettura, design e rispetto per l’ambiente. Non mancherà un’area didattica, una degustazione di mieli a cura di CONAPI. E ancora, il 15 aprile sarà possibile osservare l’installazione ‘To bee or not to be’, una riflessione legata al ciclo di vita delle api, a cura di ‘CTRLZAK’, alias Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos, in collaborazione col distretto 5Vie. Il gioco di parole del titolo verte sulla parola ‘bee – ape’ e ‘be-essere’, ossia o stiamo con le api, o la vita rischia di scomparire.

Leggi anche: Sana, buona e gratis, la frutta di città

Una bella iniziativa, con tanto di laboratori per bambini, dedicata ai piccoli animaletti a rischio estinzione: la loro scomparsa sarebbe non solo un peccato dal punto di vista biologico ed ecologico, ma una vera e propria minaccia per l’equilibrio della natura, che arriverebbe inevitabilmente a toccare gli esseri umani. Su questa ondata di preoccupazione stanno nascendo sempre più iniziative mirate a ripopolare le arnie cittadine, grazie a novelli apicoltori che collaborano con architetti e designer per ricreare nuove tipologie di alveari metropolitani da installare sui tetti dei palazzi, come ad esempio il progetto Vulkan Beehive di Snohetta di cui vi abbiamo parlato qui. E’ recente inoltre la diffusione de progetto Flow Hive, un alveare realizzato da un team australiano per migliorare la gestione delle api e del miele, attraverso un sistema che permette di prelevare il delizioso prodotto senza disturbare le sue operose produttrici.

Potrebbe interessarti