L’universo delle cosiddette Tiny Houses si sta espandendo rapidamente, complice la crisi economica che richiede uno stile di vita meno dispendioso, ma anche l’esigenza di riavvicinarsi alla natura e all’essenziale, liberandosi del frivolo e del superfluo che spesso corredano le nostre vite senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. Le mini-case sono proprio questo: un rifugio piccolo e accogliente, spesso mobile, che sfrutta i principi del design perché non manchi assolutamente nulla rispetto ad una casa classica, e quelli della bioedilizia perché diventi un’abitazione a impatto e costo zero.
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Tra le avventure meglio riuscite in questo senso c’è quella intrapresa dagli statunitensi Gabriella e Andrew Morrison, i quali hanno realizzato la loro hOMe, una tiny-house completamente indipendente dal punto di vista energetico, caratterizzata da interni di design, dotata di ogni comfort e addirittura mobile, visto che è dotata di ruote. Il risultato è stato così ottimale da spingerli ad avviare una sorta di attività di consulenza per costruire mini-case, attraverso un sito in cui forniscono indicazioni su come procedere (anche in base alle leggi sull’edilizia di ogni stato federale americano), permettono di acquistare il progetto della loro hOMe per replicarla ed eventualmente mettono a disposizione un DVD esplicativo.
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La mini-casa di Gabriella e Andrew misura circa 20 metri quadrati con in più 10 metri soppalcati dove si trova la zona notte. Ha una cucina completamente equipaggiata, una zona giorno adibita a studio e un bagno. Non è allacciata alla rete idrica, elettrica o del gas, e quindi non riceve alcuna bolletta. Un impianto di pannelli solari fornisce l’energia necessaria al funzionamento di elettrodomestici e apparecchi (in caso di piogge prolungate un generatore interviene); per quanto riguarda l’acqua, è stato scavato un pozzo nella proprietà che rifornisce a sufficienza l’abitazione, mentre il funzionamento dei fornelli e il riscaldamento nei periodi invernali avviene grazie al propano, che la coppia si fa consegnare a domicilio ogni 6-8 mesi. Le pareti dell’abitazione sono comunque isolate con materiali naturali altamente performanti, in modo che riscaldarla non sia mai un problema.
Scrive sul blog Gabriella ‘Tiny Houses will save the world’, frase volutamente esagerata ma che racchiude la filosofia di base dell’abitare in mini-case: abbandonare il superfluo fa bene allo spirito, ai risparmi, al pianeta e implica una profonda riflessione sul modo che abbiamo di vivere.