C’è chi piega meticolosamente tutto, e chi butta alla rinfusa. Chi porta con sé solo lo stretto necessario, e chi sostiene il ‘melius abundare quam deficere’. Chi arrotola e chi piega. Chi compone un quadro del Tetris e chi appallottola. Tante le tecniche, più o meno fantasiose, per riempire la valigia, azione che, con l’arrivo della primavera, dei ponti festivi, dei fine settimana soleggiati, accade di dover compiere. Ma qual è il metodo migliore per non ritrovarsi con il guardaroba intero appresso, magari completamente sgualcito? Abbiamo suddiviso in 3 fasi cruciali la preparazione dei bagagli.
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Organizzazione. Il modo migliore per non dimenticare nulla è fare la lista dell’occorrente, e, man mano che si mettono gli accessori nel bagaglio spuntarla. Se trovate questo passaggio eccessivamente meticoloso per un fine settimana, cercate comunque di avere oculatezza nella scelta dei capi da portare con voi. Questo significa portare pezzi che si abbinano tra loro, che si sovrappongono facilmente in caso si clima improvvisamente freddo, che si sfilano nel caso contrario. Non state facendo un trasloco, siate realiste: se andate in campagna difficilmente vi serviranno le scarpe col tacco, se avete intenzione di visitare una città e quindi camminare molto portate indumenti comodi non la gonna stretta stretta, se andate al mare vi servirà poco più di un sandalo da giorno e uno da sera.
Tipologia di abiti. Scegliete, nel limite del possibile, tessuti che non sgualciscono stando in valigia. Questo significa jeans piuttosto che pantaloni in lino, camice effetto stropicciato, cardigan di cotone a maglia grossa. Evitate anche capi molto voluminosi, con ruches, applicazioni e quant’altro, che occupano molto spazio nel bagaglio. Riponete le scarpe in sacchetti per evitare che l’odore ‘contagi’ il resto dei capi e perché la suola non sporchi i vestiti.
Piega e posizionamento. Qui si apre un capitolo sul quale ogni persona, o quasi, ha da dire la sua. Innanzitutto, alcune regole basilari: le cose pesanti (beauty-case, scarpe, eventuali libri) vanno riposte sul lato opposto alla maniglia della valigia, per evitare che il peso ricada sui vestiti; in secondo luogo, più la valigia è piena, meno gli abiti si muoveranno e quindi si sgualciranno: questo non autorizza a portare un baule con sé, ma piuttosto a munirsi di bagagli di dimensioni adatte; terzo, riponete le scarpe ai lati e sul fondo della valigia, piuttosto che in cima a tutto, e utilizzate angoletti vuoti per la biancheria. Per quanto riguarda la piega, la scuola di pensiero secondo la quale è bene distendere tutti i capi l’uno sopra l’altro, anche facendoli fuoriuscire dai bordi della valigia, per poi ripiegare le sporgenze uno sull’altra, è molto efficace se occorre mettere tanti abiti in poco spazio. Per quanto riguarda t-shirt e top, l’arrotolamento è una buona tecnica per risparmiare spazio, ma perché tutta la preparazione non vanifichi durante gli spostamenti, dovete riempire bene ogni angolo del bagaglio e mettere i rotolini stretti l’uno accanto all’altro. Integrare arrotolamento e i pantaloni distesi, utilizzandoli per dividere gli strati, può essere la soluzione decisiva. La piega classica è probabilmente il metodo meno indicato per quanto riguarda il risparmio di spazio e anche lo stropicciamento dei vestiti, a meno che essi non vengano fermati saldamente con elastici e lacci. Per quanto riguarda le camice, spesso l’osso duro dell’ordine in valigia, è consigliabile piegarle come da confezione, avendo cura di mettere dei calzini, o qualcosa di morbido, nel collo, perché non si sformi. Per evitare pieghe nei pantaloni invece, potete inserire dentro un asciugamano piegato per fare spessore. Le giacche invece, andranno riposte con la fodera verso l’esterno, per minimizzare eventuali grinze. (Questi ultimi 3 consigli ci sono stati regalati da Pino Peluso, titolare dell’omonima sartoria storica di Napoli.)