Decluttering è un termine indica l’azione del liberarsi del superfluo, del fare ordine, del creare spazio che in una sola parola italiana si fatica a tradurre. E se non abbiamo un termine preciso nel vocabolario per indicare questa azione, figuriamoci se siamo pronte a compierla: per molte, moltissime persone è difficile liberarsi di oggetti, ninnoli, abiti, a volte addirittura scartoffie, bigliettini, scontrini. Si finisce per accumulare, accumulare, accumulare per poi ritrovarsi a non avere spazio nel guardaroba, o in casa in generale.
Ci sono molti motivi per incentivare il decluttering. Innanzitutto, prendiamo quelli di carattere pratico: eliminare ciò che non utilizziamo significa creare spazio per oggetti utili, e di conseguenza una migliore organizzazione degli ambienti domestici; inoltre, ci si rende la vita di tutti i giorni più facile, perché trovare le cose diventa più semplice. Fattore che si collega a ragioni di tipo psicologico: se tutto è a portata di mano o comunque di facile individuazione ci si stressa meno (pensate al nervoso di non trovare le chiavi, o una specifica maglietta) nel compiere le azioni quotidiane. L’ordine delle cose equivale molto spesso ad un ordine mentale. Ci sono inoltre motivazioni più profonde per eseguire un decluttering ogni tanto: a volte il passato è un fardello, e gli oggetti stanno lì a ricordarcelo in continuazione. Per andare avanti occorre avere la strada libera, e per muoversi bene seve una valigia leggera, non la zavorra.
Questo non significa buttare tutti i ricordi, e nemmeno diventare maniache dell’ordine, ma selezionare, circondarsi solo di cose davvero importanti. Come fare? Innanzitutto, se la vostra casa scoppia di oggetti, non stressatevi a fare una maxi-pulizia, ma dividete per settori: il guardaroba probabilmente vi darà del filo da torcere, poi ci saranno scatole e scatoline con ninnoli e oggetti vari, lo sgabuzzino dove si nasconde tutto ciò che non sapete dove altro mettere e così via. Datevi un obbiettivo per volta. Cominciate con il tirare fuori tutto quello che c’è nel mobile/scompartimento in questione. Analizzate tutto ponendovi queste domande: l’ho usato di recente? è aggiustato? è bello? gli voglio bene? ho dei ricordi belli o importanti legati a questo oggetto? La maggioranza delle risposte deve essere un ‘sì’, altrimenti liberatevene. Fate delle scatole in cui dividerete le cose riutilizzabili che potreste portare a qualche centro di raccolta per persone bisognose, mentre buttate via tutto ciò che non si può più utilizzare. Vi sentirete subito meglio!