Non è solo un premio, ma una vera e propria piattaforma di comunicazione, interazione, confronto e riconoscimento delle donne nell’architettura. ArcVision Prize – Women and Architecture è il premio ideato da Italcementi, che quest’anno si avvale della collaborazione di WE – Women for Expo, che premia le architette e le designer che più si sono distinte nell’imprimere al corso della progettazione la loro firma.
Angela Deuber. Dalla cartella stampa arcVision 2015
La vincitrice della terza edizione è Angela Deuber, giovane architetta svizzera (e per chi ha dubbi sul termine ‘architetta’, Garzanti Linguistica ne riconosce l’utilizzo) che si è contraddistinta per il progetto della Scuola di Thal – Svizzera, che evoca un passato glorioso di architettura avanguardista. Il suo design si caratterizza per un approccio ‘costruttivista’ nell’accezione positiva originale del termine ‘Costruire è una parte sottovalutata eppure intrinseca dell’architettura, ma siccome non costruiamo più con le nostre mani è diventata indiretta, remota, aliena. Il mio lavoro cerca di sfuggire a questa alienazione’. Gli edifici da lei progettati possiedono una forte identità caratterizzata non solo dalla geometria delle forme ma dai materiali solidi e teutonici.
La scuola di Thal
© Schaub Stierli Fotografie
Diplomatasi all’ETH di Zurigo (l’Istituto Politecnico Federale, tra i più prestigiosi al mondo), Angela Deuber ha scelto come base per il suo studio Chur, in italiano Coira, nel Catone dei Grigioni, uno dei più pittoreschi e antichi comuni elvetici. Per diversi anni ha insegnato all’ETH e all’Università di Lucerna. Tra gli edifici più importanti realizzati dalla sua firma, oltre alla scuola sopra-citata, l’edificio polifunzionale di Buochs, Nidwalden, Svizzera. Ricordiamo inoltre la House on the Hebridean Island of Harris, Scozia, un incantevole rifugio di design nel mezzo di una landa selvaggia, la riconversione di un edificio medievale di Stuls, nei Grigioni, il Palazzo del Cinema di Locarno.
Il premio di Italcementi vuole valorizzare la creatività femminile nel campo dell’architettura, impronta che spesso abbraccia concetti più ampi come funzionalità, sostenibilità, sociale. Erano 50 le candidate di quest’anno, provenienti da tuto il mondo, giudicate da un team di architette di fama internazionale. Le giurate hanno assegnato anche alcune menzioni speciali: a Kate Otten (Sudafrica) a Patama Roonrakwit (Thailandia) e a Samira Rathod (India). Premio speciale a Paula Nascimento (Angola) nell’ambito di Women for Expo, che ha realizzato il padiglione del suo paese all’Esposizione Universale milanese.