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Auguri Carlo, 65 anni di trasformismo

Dall’hippie al bambinone che non vuole crescere: i suoi look hanno fatto la storia del cinema

Carlo Verdone
La Presse
Carlo Verdone, uno di noi. Per i romani, per i non romani. Per quelli che hanno riso dei suoi ritratti spietati dell’Italia e degli italiani e per quelli che conoscono a memoria alcune battute storiche dei suoi film. Il regista e attore romano compie oggi 65 anni. Niente da dire, portati benissimo. E se ce l’avessimo di fronte in carne e ossa, probabilmente reagirebbe agli auguri con la sua espressione beffarda, vagamente ipocondriaca, e capace di suscitare allo stesso tempo tenerezza e divertimento.

Del resto, il Carlo Verdone attore e regista è un uomo che ha dismesso i suoi panni civili, in favore di mille macchiette. É l’hippie Ruggero Brega in Un sacco bello, dove con una parrucca bionda e un laccio sulla fronte,dispensa consigli di vita a tutta l’umanità.

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Oppure veste i panni dell’italiano medio, bambinone e infantile in Bianco, rosso e verdone, con la capigliatura scomposta e la pancia in primo piano. Oppure è Furio, dandy asfissiante e maniaco del controllo, che ovviamente non può non voler sfoggiare un look curato e profondamente studiato anche nell’aspetto prettamente esteriore.

Per Verdone il corpo è uno strumento, ed esso lo modifica a pieno e al servizio delle storie che deve raccontare. Al contrario, fuori dal palcoscenico, il profilo è molto basso. Occhiali da vista, abiti casual, a volte camicia priva di giacca.

Esteticamente parlando quindi, il look di Verdone è quello dell’uomo medio sobrio ed estraneo da ogni vizio da dandy. Forse perché la sua essenza di osservatore implacabile dei vizi italiani è racchiusa più nel suo fare d’artista che nella vita reale. E a giudicare dal risultato non possiamo davvero dargli torto.