É un dibattito che appassiona da anni studiosi e cittadini e scatena lotte intestine che vanno sotto la definizione di neuro-sessismo. Ci si chiede insomma se il cervello delle donne e degli uomini sia diverso a partire dalla natura biologica, oppure se tutto ciò che li caratterizza sia invece culturalmente acquisito.
A questa domanda hanno provato a rispondere diversi studi compiuti nel corso di quest’ultimo anno. Per esempio una ricerca condotta dall’Università di Tel Aviv, ha scoperto che sia il cervello degli uomini e sia uello delle donne, avrebbe in sé caratteristiche maschili e femminili e non si differenzierebbe, per esempio in merito al volume, a seconda del genere. In un altro studio si è invece dimostrato come non esistano differenze nella dimensione dell’ippocampo maschile e femminile. Dall’altra parte invece, si è scoperto come nel cervello maschile, sarebbero più forti e veloci le connessioni celebrali che porterebbero un uomo a preferire il sesso rispetto al cibo.
La University College of London, ha chiarito che simili neuroni – quelli capaci di gerarchizzare i bisogni – non esisterebbero nel cervello femminile. Che avrebbe quindi una scala di priorità diversa – prima la nutrizione, poi il sesso – rispetto al mondo maschile. Tanto per aggiungere un ulteriore punto di vista al dibattito, di per sé molto controverso, ci sarebbe poi lo studio che certifica come l’uomo, di fronte al fatto di doversi orientare in un posto che non conosce, solo nel 6% dei casi si aiuterebbe attraverso la consultazione di una mappa o indicazioni.
Un dato che confermerebbe come gli uomini siano biologicamente più orientati ad affidarsi al proprio istinto. Dall’altro lato invece, le donne sarebbero più brave a dare indicazioni stradali, perché più riflessive e capaci di ponderare le risposte. E che queste differenze siano frutto di un’influenza culturale piuttosto che “naturale” ancora non è dato saperlo con certezza.