E per rispondere però, non bisogna appellarsi al comune raziocinio, ma alle risposte reali dell’universo dei bambini, che tra favola e realtà, sembrano replicare alcuni pregiudizi che assorbono dal mondo dei grandi. Perché dalle risposte degli intervistati, si solleva un sonoro no alla stramba proposta.
Tra i motivi per i quali Babbo Natale debba rimanere un uomo, ci sono infatti: il fatto che le possa venire un mal di testa durante la consegna dei regali, che si perderebbe nei cieli, che avrebbe probabilmente un figlio, ed esso farebbe disordine nei pacchi da consegnare, non avrebbe visto dal Babbo Natale maschio come confezionare i regali e infine che non avrebbe abbastanza forza per consegnare i doni.
Insomma, carriera stroncata per le future babbe natale. Con qualche conseguenza sull’agenda delle femministe, che pensa ad un terreno tipicamente festivo come quello del Natale, per farsi qualche domanda sugli stereotipi sessisti e sulla loro capacità di influenzare anche età molto precoci. Eppure, anche su questo tema, l’approccio più equo sarebbe quello di ipotizzare sia un Santa Claus uomo, sia una Santa Claus donna. Perché la parità possa così essere sinonimo di apertura e non di rinuncia, anche nell’universo dell’infanzia.