Il bianco splendente è l’obbiettivo di chiunque si appresti a fare il bucato, ma è un risultato che non sempre si riesce ad ottenere. Al contrario, i capi che ingrigiscono, le tovaglie che rimangono macchiate, le lenzuola che ingialliscono sono una conseguenza molto comune di un bucato non fatto a regola d’arte. Dunque, come fare ad avere la biancheria immacolata?
Innanzitutto è assolutamente necessario dividere i bianchi da tutto il resto del bucato, ed effettuare un’ordinaria pulizia della lavatrice (muffe e calcare possono contribuire all’opacità dei capi bianchi), due azioni basilari e fondamentali. Se i capi sono pesantemente macchiati occorre effettuare un trattamento preventivo e il prelavaggio, in alternativa si può procedere infilando il bucato in lavatrice, ma avendo cura di non riempire il cestello: il lavaggio sarà molto più efficace se la lavatrice è riempita solo per metà (in tal caso inserite la modalità ‘mezzo carico’ per il risparmio energetico) o poco di più. In base alla resistenza dei capi, scegliete un programma di lavaggio dai 60° in su – 90° solo se lo sporco è resistente.
Non esagerate con le dosi di detersivo e ammorbidente perché non è assolutamente necessario, provate ad aggiungere alcuni elementi naturali ad essi. L’aceto di vino bianco per esempio oltre a fungere da ammorbidente agisce come smacchiatore, ed è ottimo per un ammollo pre-trattamento; un cucchiaio di bicarbonato di sodio aggiunto al detersivo migliora le prestazioni del detergente oltre a disinfettare e mantiene le fibre bianche più a lungo. Un grande classico che le nonne utilizzavano è la cenere, da utilizzare sotto forma di lisciva (l’acqua di cottura della cenere di legna). Se volete trattare a mano un capo particolarmente delicato, immergetelo in una bacinella d’acqua in cui avrete disciolto il succo di due limoni e una manciata di sale grosso. Lasciate perdere la candeggina perché tende ad ingiallire le fibre.