Sebbene sia difficile far convergere il mondo intero verso una dieta a base vegetale, come ha detto uno degli autori dello studio, Marco Springmann, iniziare a muovere i primi passi in direzione di un’alimentazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente sarebbe già un buon risultato che porterebbe a evitare la morte di 5,1 milioni di persone l’anno oltre a far scendere del 29% le emissioni di gas serra resposabile del riscaldamento globale. Sale il numero delle vite salvate per chi segue un regime alimentare vegetariano con 7,3 milioni di decessi in meno annui e una riduzione delle emissioni del 63% per arrivare poi a 8,1 milioni di vittime scongiurate se si abbraccia il veganesimo mentre, per quel che concerne la salvaguardia del pianeta, la forbice si allarga e i vantaggi sarebbero notevoli visto che la diminuzione di quei dannosi gas sarebbe del 70%.
I benefici di questa rivoluzione si potrebbero toccare con mano tanto dal punto di vista sanitario quanto da quello ambientale ed economico: ogni anno si andrebbero a risparmiare cifre importanti, tra i 700.000.000.000 e 1 trilione di dollari per quel che concerne spese mediche e giornate lavorative perse senza dimenticare che il cambio di alimentazione sarebbe in grado di ridurre il rischio di contrarre tumori, malattie cardiovascolari e patologie legate all’obesità. A ognuno dunque la sua scelta.