Volti rivolti verso lo specchio per autocelebrarsi, muscoli guizzanti e in bella mostra, domande per verificare la qualità e il piacere: tutte queste azioni, sempre più presenti, non solo uccidono l’intesa nella coppia, ma potrebbero danneggiare seriamente l’autostima. Lo rivela un nuovo sorprendente studio dell’Università di Kent: le donne credono che i propri partner stiano imponendo manie perfezionistiche che potrebbero provocare anche disfunzioni sessuali.
Per lo studio sono stati interpellati 366 soggetti femminili di età inferiore ai 30, per un esame su aspettative e credenze riguardo al sesso. E su come queste possano avere un impatto sulla sessualità e sulla relativa funzionalità. Tutte le risposte sono state suddivise in quattro tipi di perfezionismo sessuale: chi è orientato su se stesso, chi ha il focus sul proprio partner, chi è influenzato dalla sensazione che i partner hanno dei soggetti, e chi è condizionato dai canoni sociali.
Secondo le donne, il “perfezionista sessuale” ha una visione scadente delle proprie capacità sessuali, il che provoca una diminuzione dell’eccitamento. Gli scienziati hanno anche scoperto che questa forma di eccessiva attenzione provoca un calo dell’autostima sessuale delle donne e aumenta l’ansia da prestazione maschile. Quindi, fondamentalmente, avere un partner che pensa al sesso solo dal proprio punto di vista non solo non è soddisfacente, ma potrebbe essere addirittura controproducente.
Secondo il sessuologo americano Ian Kerner non vi è nulla di sconcertante in questi risultati: molte coppie e altrettanti single hanno alti standard sessuali e hanno un’idea rigida riguardo a come il sesso dovrebbe essere e con quale frequenza dovrebbe svolgersi. Sì, effettivamente avere una previsione di come dovrebbe andare potrebbe risultare normale, ma senza estremizzare: il sesso di coppia deve essere, dovrebbe essere inutile specificarlo, influenzato da entrambe le persone coinvolte.
Da cosa si riconosce un perfezionista sessuale? Ecco gli otto criteri per scoprirli:
1) ha una chiara visione di come il sesso dovrebbe andare;
2) è rigido su come svolgerlo;
3) tende a concentrarsi esclusivamente sul proprio orgasmo;,
4) se non riceve feedback dalla partner perde interesse e potrebbe anche arrabbiarsi;
5) fa un sacco di coaching durante il sesso;
6) è facilmente deluso quando non tutto va come previsto;
7) è particolarmente critico sulla performance altrui;
8) è più interessato all’azione che all’emozione.
Cosa si può fare? Kerner sostiene che, dal momento che questi uomini hanno paura di sentirsi vulnerabili, bisogna arrivare a “spezzare” il loro involucro esterno per raggiungere il loro lato più vulnerabile. E’ doveroso, quindi, riappropriarsi del proprio potere a letto, suggerendo qualche giochino, come il bondage, così da far perdere loro un po’ di controllo: in questo modo si smorzerà il suo bisogno di dominio, e aumenterà l’autostima femminile.