Anche se l’immagine del frigorifero vuoto non è tra le più allegre, il primo consiglio per mantenere i cibi nel corretto stato di conservazione è quello di non riempirlo. “Abbuffare” il nostro elettrodomestico può portare, oltre al rischio di buttare alimenti che si nascondono per settimane negli angoli irraggiungibili, anche a ostacolare l’aria fredda al suo interno che invece deve poter circolare. Se non c’è sufficiente spazio tra i prodotti, la corretta distribuzione della temperatura verrà compromessa.
La corretta conservazione degli alimenti – si legge sul sito del Ministero della Salute – è importante, non solo per la nostra salute, ma anche per garantire le proprietà organolettiche dell’alimento stesso, ossia l’insieme delle sue caratteristiche fisiche e chimiche (sapore, odore, aspetto, consistenza) e le caratteristiche nutrizionali; possono subire alterazioni quali/quantitative le proteine, gli zuccheri, i grassi, ma anche le vitamine, i sali minerali e l’acqua contenuti negli alimenti.
Mantenete la temperatura interna intorno ai 4-5 °C e collocate il frigorifero lontano da fonti di calore. Apritelo solo a bisogno e richiudetelo in tempi brevi. Ogni zona del frigo mantiene temperature diverse. Il punto più freddo corrisponde al piano più basso, subito sopra il cassetto per le verdure (circa + 2 °C), mentre la parte meno fredda è rappresentata dallo sportello. Tuttavia, poiché i frigoriferi di nuova generazione hanno differenti sistemi di refrigerazione, solo il libretto delle istruzioni può dare indicazioni precise e corrette sulla gestione degli spazi interni.
Non conservare gli alimenti oltre la loro data di scadenza e ricordate che ogni cibo ha la sua temperatura di conservazione. Carne e pesce devono sostare nella parte più fredda. Il pesce eviscerato e lavato, deve essere consumato entro 24 ore. La carne ha tempi di conservazione diversi a seconda del tipo di taglio e composizione: deve essere consumata entro 24 ore se macinata, entro 48 ore se di pollo o tacchino, entro 3 giorni nel caso di affettati non confezionati e carne fresca in genere. La parte centrale (di solito 4-5 °C) è adatta a uova, latticini, dolci a base di creme, panna e quegli alimenti da conservare dopo l’apertura. Nella parte bassa si conservano le verdure e la frutta che possono essere danneggiate da temperature troppo basse; queste vanno consumate rapidamente per evitarne il deterioramento. Le mensole all’interno della porta sono i punti più caldi del frigorifero e sono destinati ai prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione (come ad esempio bibite e burro).
Ma attenzione: il frigorifero non è indicato per qualsiasi alimento. Parliamo di frutta esotica, agrumi, pomodori, fagiolini, cetrioli e zucchine; inoltre il pane diventa raffermo più velocemente con le basse temperature. Frutta e verdura che devono ancora maturare devono essere conservate a temperatura ambiente.
Inoltre, non riponete mai in frigorifero cibi caldi: eviterete condense e bruschi innalzamenti di temperatura sul ripiano. Separate gli alimenti crudi da quelli cotti o pronti per essere consumati: questo permetterà di evitare che microrganismi eventualmente presenti nei primi vengano trasferiti ad alimenti che non subiranno più trattamenti termici prima del consumo. Utilizzate contenitori puliti e ben chiusi e – cosa importante – pulite regolarmente l’interno del frigorifero, utilizzando anche solo bicarbonato o aceto.