In genere si prendono in esame giovani tra i 18 e i 33 anni, quello spicchio di popolazione che si definisce abbastanza distante dalla politica, dalla religione, dal matrimonio ma che, al passo con i tempi, crede principalmente nelle reti sociali e nella gestione di queste attraverso i social media e che si sono adattate al rapido mutamento tecnologico. Expedia, celebre sito di viaggi on line, ha raccolto alcuni dati chiave su come i Millennials interpretino il viaggio e come si diversifichino rispetto alle generazioni precedenti. In molti sono meno avventurosi e non riflettono lo spirito giovanile che li contraddistingue e quasi la metà afferma che i commenti della gente sulla propria vacanza sono importanti o addirittura più importanti della destinazione stessa della vacanza e della cultura locale con cui si entra in contatto. Il 43% dei Millennials è intimidito alla prospettiva di affrontare un viaggio da solo, conto il 32% dei Boomers, ed ha paura di correre dei rischi. E’ in crescita il bisogno di sapere esattamente cosa ci aspetta a destinazione, mentre prima ci si immergeva totalmente nella tradizione locale senza sapere quasi nulla se non le informazioni di base: ecco, quindi, che il viaggio non si assapora più come un’esperienza di scoperta, perché si arriva già molto ben preparati, anche se, ovviamente, la realtà virtuale non può mai competere con le sensazioni reali.
I Millennials sono anche più predisposti a fornire dati personali ai siti in cambio di consigli ed informazioni per organizzare un viaggio su misura secondo le proprie esigenze e sono molto più interessati a curare un’immagine positiva on line che ad avere un’esperienza diretta autentica: per questo sono i social media ad influenzare maggiormente sulla scelta per la vacanza, anche perché si trovano sempre più contenuti di viaggio scritti dagli stessi viaggiatori con informazioni e commenti che arrivano da ogni parte del mondo e la scelta sulla destinazione delle vacanze dei Millennials, spesso, ricade a seconda dei voti che ricevono.