La frenesia della vita quotidiana è per molti fonte di stress. Sia fisico che mentale. In questo particolare momento storico, dopo mesi trascorsi tra le mura domestiche, sono in molti ad avvertire la necessità di evadere e fare il pieno di leggerezza. Ognuno, a modo suo, cerca una via di fuga dalla routine per ritagliarsi un prezioso spazio individuale. C’è chi scarica la tensione facendo sport e chi, invece, preferisce cercare rifugio in un locus amoenus dove coccolare il corpo e liberare la mente. Per raggiungere uno stato di benessere ottimale, perché non provare con l’ayurveda? Quest’antica medicina indiana è molto diffusa e apprezzata in Occidente.
Ayurveda, come prendersi cura di mente e corpo
“Se la medicina occidentale si concentra sul trattamento di un sintomo, quella ayurvedica invece ha come focus il trattamento della persona nella sua interezza (corpo e anima). Il suo obiettivo è quello di prevenire le malattie e mantenere un buono stato di salute: si può dunque considerare una vera medicina di prevenzione”, spiega Minnie Romano, Spa Manager dell’Adler Thermae Spa Resort di Bagno Vignoni, struttura sita tra le colline della Val d’Orcia. Al suo interno si possono sperimentare innumerevoli trattamenti (medici e olistici) guidati dal Dott. Nahrenda Babu, medico ayurvedico indiano che, dopo aver lavorato per anni presso l’Indian Institute of Ayurvedic Medicine and Research di Bangalore e successivamente in un ashram, è approdato in Italia.
“Nell’ayurveda, in base a com’è la prakriti (la natura della persona), si riesce a capire in quale proporzione si trovano i dosha (Vata – Pita – Kapha) e quali sono le caratteristiche fisiche, mentali e psichiche di ogni soggetto. Tutte le persone infatti nascono con una specificità e, a seconda della costituzione individuale, uno dei tre dosha prevale e potrebbe causare disturbi di vario genere. Quando ci si sottopone a un trattamento ayurvedico, l’operatore osserva chi ha davanti (colorito della pelle, pupille, respiro, costituzione fisica etc.) e da questa lettura capisce qual è il dosha che va riequilibrato”, precisa la responsabile.
Ogni terapia ayurvedica è estremamente personalizzata perché i movimenti dell’operatore possono servire tanto a scaricare quanto a ricaricare la persona in base alle sue necessità. “Il lavoro è sì fisico perché si lavora sulla linfa, sulla circolazione e sulle tensioni, ma è anche mentale: si aiuta infatti la persona a entrare in contatto con se stessa”, evidenzia la Romano.
I trattamenti detox: dall’Udvarthana all’Abhyanga
La scelta è ampia perché esistono differenti tipologie di massaggi e trattamenti ayurvedici. “Partiamo dall’Udvarthana, un trattamento di apertura e di purificazione che viene effettuato con un mix di erbe (triphala) e olio di sesamo caldo. Avvalendosi di questo preparato si realizza uno scrub, su tutto il corpo per eliminare le tossine”, racconta la Spa Manager.
L’Abhyanga invece, uno dei massaggi più richiesti, aiuta a lenire le tensioni e a detossinare il corpo. “Può essere praticato in maniera diversa a seconda del dosha da riequilibrare: dipende se l’obiettivo è quello di scaricare la persona o energizzarla. Il tutto si svolge supportati dall’utilizzo di un olio di sesamo, molto pastoso e nutriente, medicato con delle erbe che sono state a lungo in infusione a cui si possono aggiungere anche degli oli essenziali (lavanda o eucalipto ad esempio). In base a quello che devo ottenere varia anche il tipo manualità e la velocità del massaggio”, spiega Minnie Romano.
Pinda Sweda, obiettivo purificazione
Ideale per purificare il corpo il Pinda Sweda, trattamento il cui nome deriva da Pinda (tampone) e da Sweda (sudorazione). “In un primo momento si massaggia il corpo in maniera piuttosto vigorosa per rilassare la muscolatura e, successivamente, ci si avvale di particolari sacchetti caldi home made – contenenti riso, sale grosso ed erbe – che vengono massaggiati sul corpo con dell’olio caldo per drenarlo e liberarlo dalle tossine. Il Pinda Sweda è un trattamento stimolante, ideale per attenuare le contratture: il calore aiuta infatti a sciogliere le tensioni conferendo al corpo una piacevole sensazione di leggerezza. Non è un massaggio lento: l’obiettivo è quello di restituire al corpo forza e vitalità”, evidenzia la responsabile.
Kalari, il potere decontratturante del calore
Un ottimo decontratturante è poi il Kalari: un trattamento intenso e decisamente sui generis. Come si pratica? “Ci si sdraia a terra su un fouton e l’operatore cosparge il corpo con un olio caldo per poi effettuare il massaggio avvalendosi dei suoi piedi, il tutto mentre si tiene in equilibrio attaccato a una corda. L’intento è quello di rimettere in funzione i flussi energetici del corpo”, spiega la Romano.
Shirodara, come allontanare lo stress
Infine, per staccare la spina ed entrare in contatto con se stessi, si possono sperimentare i benefici dello Shirodara: con questo trattamento si lavora molto sul sistema nervoso perché aiuta ad attenuare l’ansia, lo stress e a ritrovare vitalità e tranquillità. Il trattamento rapisce mente e corpo facendo entrare in uno stato di profondo relax.
“Si inizia con un massaggio del corpo con dell’olio caldo, preparazione necessaria per far staccare la spina. Successivamente ci si concentra sul capo. ‘Shiro’ è infatti la testa mentre con ‘dara’ si fa riferimento al defluire degli oli caldi che cadono al centro della fronte andando verso il canaletto, l’ultimo chakra, quello che ci collega all’universo. Lo Shirodara, a mio avviso, funziona se si ci è sottoposti già ad altri trattamenti ayurvedici necessari per sperimentare fino in fondo il potere benefico di questo trattamento”, conclude Minnie Romano. Non resta dunque che ascoltare il proprio corpo, abbandonarsi al tocco magico di esperti terapisti ayurvedici e godere di quella piacevole sensazione di benessere e vitalità che questi trattamenti sono in grado di offrire.