“È stato un uomo saggio colui che ha inventato la birra”, disse Platone. In tanti condivideranno l’affermazione del grande filosofo. Quando si parla di birra si fa riferimento a una delle bevande più amate e consumate nel mondo, soprattutto durante la bella stagione. Concedersi un bel boccale significa intraprendere un piacevole percorso multisensoriale: la birra, infatti, si gusta prima con gli occhi e poi con il palato. Gli italiani ne vanno matti, ma non è una prerogativa degli uomini.
I numeri parlano chiaro: stando a quanto emerso dall’indagine “Gli Italiani e la birra” commissionata da AssoBirra (2018) – l’Associazione dei birrai e maltatori italiani- ad AstraRicerche, il 70% delle donne italiane consuma birra e il 30% di loro ne fa un uso regolare, la beve infatti almeno due volte a settimana. Il motivo? Il 58% ne apprezza il gusto, per il 48% è facile da abbinare con i cibi e infine per il 37% è un aggregante sociale, una bevanda conviviale che crea condivisione.
Mai buttare la birra: parola chiave riciclare
C’è però da dire che la birra – che sia bionda o ambrata, fruttata o amara – non è solo una delizia da bere. Quante volte, dopo una cena, capita di ritrovarsi con delle bottiglie aperte avanzate? Conservarle non è una buona idea: il loro sapore risulterebbe alterato e si perderebbe così il piacere di una gustosa bevuta. Bisogna dunque buttarle? Assolutamente no, niente sprechi.
Tutto si ricicla. Come? La birra è ottima per cucinare o ancora per la cura del giardino e della persona o per lucidare i gioielli. I suoi usi, infatti, possono essere svariati, anche inaspettati e curiosi. La birra è un prodotto decisamente versatile che trova largo impiego soprattutto in cucina in quanto, oltre ad accompagnare i pasti, se usata come ingrediente di cottura, contribuisce a dare un caratteristico sapore o una particolare consistenza ad alcuni alimenti.
“Ad esaltare il gusto di molti cibi è spesso la reazione di Maillard – sperimentata nei primi anni del ‘900 dal medico e chimico francese Louis-Camille Maillard – il quale ha notato che a seguito dell’interazione tra zuccheri e amminoacidi, la cottura conferisce agli alimenti quell’aspetto bruno/ambrato (oltre a un’ampia gamma di aromi). Anche il malto, uno dei componenti della nota bevanda, viene sottoposto a una reazione simile e a seconda della temperatura di trattamento, può conferirle una colorazione più o meno scura. Ciascuna birra avrà dunque le sue peculiarità, un aspetto, un profumo e uno specifico aroma”, spiega Michele Cantarano, mastro birraio di Eataly.
Come impiegarle? “La birra chiara è ideale per le cotture veloci, come la frittura. Quella scura si presta bene all’abbinamento con piatti di più lunga preparazione. In cucina una birra prodotta con malti chiari si può utilizzare ad esempio per fare la pastella e realizzare un ottimo filetto di baccalà. Quella scura, invece, ben si presta alla marinatura di carni come maiale o manzo. Prima di cuocerla alla griglia, la insaporisce rendendola morbida e succulenta”, precisa l’esperto.
La birra come ingrediente per la pizza
La birra è un must anche per quel che concerne la panificazione. Si sposa perfettamente con il pane ma anche con la pizza. “Abbiamo studiato un particolare impasto aggiungendo le trebbie della birra – ovvero i residui dell’estrazione a caldo dell’orzo germinato – a farina, acqua e birra liquida. Il risultato? Una pizza soffice e leggera ma al tempo stesso croccante, caratterizzata da un piacevole retrogusto amaro”, racconta Pasquale De Lucia, proprietario del Queen Makeda Grand Pub di Roma.
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Nel suo menu anche i dolci sono a base di birra. “Per i più golosi, degno di nota il birramisù. Questa deliziosa variante del classico tiramisù al caffè sostituisce una birra scura ‘stout’ caratterizzata proprio da un sentore di caffè”, spiega De Lucia. Tante in realtà le ricette sfiziose che si possono realizzare in casa con la birra. In questo articolo, ad esempio, vi abbiamo indicato come cucinare il seitan.
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La birra come elisir di bellezza
Non è tutto. Grazie alle preziose proprietà cosmetiche e terapeutiche delle sue materie prime (luppolo, orzo, malto e lievito), la birra è un toccasana per la cura del corpo. Non è un caso dunque che sia entrata in punta di piedi nel menu di spa e terme – tanto in Italia quanto all’estero – divenendo protagonista di trattamenti utili al fine di reidratare e rigenerare la pelle.
Presso il Bergidyll Hotel Tratterhof di Maranza/Rio di Pusteria, ad esempio, è possibile rilassarsi in sauna sperimentando le gettate di vapore alla birra mentre il Belvita Hotel Hohenwart di Scena propone il bagno alla birra ‘Pfeffer’. I benefici? Tanti. “Il bagno di birra è utile al fine di garantire una perfetta armonizzazione dell’organismo, ha un effetto positivo sulla pelle (grazie al luppolo) e, non in ultimo, migliora la circolazione sanguigna e ha un effetto disintossicante”, spiega Stefanie Egger, spa manager del Belvita Hotel Hohenwart.
La birra come fertilizzante e lucidante
La birra, inoltre, è molto utile anche per la cura dei capelli, soprattutto se opachi. “Gli zuccheri contenuti nella birra nutrono e rinforzano la capigliatura oltre ad esaltarne la luminosità”, sottolinea Cantarano. In questo articolo vi abbiamo suggerito qualche ricetta per sfoggiare una chioma morbida e lucente. La nota bevanda tende inoltre la mano a tutti coloro che hanno il pollice verde: “Le trebbie si possono utilizzare come fertilizzante. C’è inoltre chi si avvale della birra per realizzare un antiparassitario utile per difendere l’orto dalle lumache”, spiega il mastro birraio.
Alla ricerca di un buon fertilizzante? Su Consigli.it vi abbiamo dato qualche suggerimento
Non solo. La birra, data la sua acidità naturale, può essere impiegata come lucidante. Basta diluirla con dell’acqua per restituire brillantezza a gioielli e stoviglie. “Attenzione però: a fine trattamento, trattandosi di un prodotto zuccherino, è necessario risciacquare accuratamente gli oggetti trattati”, conclude l’esperto.
Birra e beauty routine
Perché non sperimentare dunque sulla propria pelle le proprietà della birra? Come? Vale la pena provare prodotti cosmetici come lo shampoo proposto da Redken – specifico per uomo – la cui formula leggera, a base di malto, proteine e glicerina, deterge delicatamente i capelli senza aggredire il cuoio capelluto. La sua missione? Nutrire, idratare e rinforzare la chioma.
Un vero e proprio elisir di bellezza: questo siero anti-age, grazie al potente complesso di polifenoli ottenuti dalla Birra Artigianale Chiara Collesi (prodotta dall’omonimo birrificio), l’acido ialuronico e l’allantoina, combatte i radicali liberi, attenua le rughe e affina la grana della pelle rigenerandola.
Questo siero super concentrato è arricchito con acido ialuronico, cera di mimosa e girasole, estratti di arnica, elicrisio, camomilla, calendula, grano e lievito di birra. Grazie alla sua leggera texture, una volta applicato si assorbe rapidamente e garantisce alla pelle un effetto lenitivo, idratante e rinfrescante.