Una federa ingiallita, una tovaglia stinta, una maglietta ingrigita o una sciarpa scolorita: spesso quando i prodotti tessili invecchiano vengono semplicemente buttati. Ma in un’ottica ecologica si tratta di un gesto che sarebbe utile smettere di fare. Abiti e tessile casa possono avere un ciclo di vita molto più lungo se si impara a tingerli con prodotti naturali e fai-da-te. Verdure, bucce, frutti, spezie: utilizzando i coloranti che sprigionano si possono realizzare delle splendide tinte naturali per ridare vita ai tessuti.
Non tutto il tessile si presta ad assorbire le tinte realizzate con ingredienti così semplici. Il cotone è l’ideale, ma anche il lino e la lana (insomma le fibre naturali) si prestano bene. Partite da tessuti bianchi se volete avere certezze sul risultato, perché quelli già colorati potrebbero avere delle reazioni cromatiche imprevedibili.
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Tinte naturali, come prepararle
Come procedere? Innanzitutto, occorre preparare la tintura, possibilmente le sera precedente all’operazione. Se volete un colore rosso/rosato potete usare le bucce di avocado o le rape rosse, per la gamma dei viola i mirtilli, l’uva nera. I gialli si ottengono con la buccia di cipolla dorata (un bel ocra caldo) oppure con la curcuma, o con i ciuffi di carote. Il verde lo danno le bucce di cipolla rossa, le erbe aromatiche (rosmarino, timo) e gli spinaci. Il blu/azzurro si ottiene dal cavolo cappuccio rosso e dalle more. I marroncini/aranciati si ottengono con il tè nero o il caffè. Potete sperimentare con fiori, verdure, spezie, frutti e dosarne in quantità per ottenere delle tinte più o meno intense: è sempre bene fare una prova con una piccola porzione di tessuto per capire quale sarà il risultato finale se siete alle prime armi.
In base alla scelta di colore che avete fatto, tagliate a pezzetti la verdura/buccia/frutta, mettetela in una pentola con dell’acqua e fate bollire. La concentrazione di elementi vegetali nell’acqua farà la differenza rispetto all’intensità del colore. Una volta che gli elementi vegetali avranno rilasciato sufficiente colore, spegnete e lasciate il composto in ammollo per la notte (o come minimo 3 ore). Dopodiché rimuoveteli e conservate solo il liquido.
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Applicazione del colore
Prima di immergere i vostri tessuti nella tinta li dovrete preparare, ovvero trattare con un mordente: si tratta di una soluzione che consentirà alle fibre di ‘catturare’ il colore. Si possono realizzare diversi tipi di mordente naturale. Una versione molto semplice è far bollire 1 parte di aceto e 4 parti di acqua se le tinte che si adoperano derivano da fiori, foglie, verdure. Oppure 1 parte di sale e 15 di acqua se si impiega una tintura derivante da frutta. Altra opzione è sciogliere in acqua dell’allume di rocca (calcolate circa il 25% del peso del tessuto) e del cremor tartaro (circa il 6%).
Una volta pronta la miscela per la mordenzatura, immergetevi il tessuto e portate a bollore per 1 ora. Attenzione, se tingete lana o seta non arrivate fino a 100 gradi o li danneggerete, lasciateli semplicemente in ammollo nel liquido caldo. Attendete che il composto torni a temperatura ambiente.
Quindi potete prendere il vostro tessuto, sciacquarlo velocemente e immergerlo nella pentola con la tintura (potete anche eseguire questa operazione in un secondo momento, facendo nel frattempo asciugare il tessile da tingere). Portate a bollore nuovamente per un tempo pari all’intensità del colore che desiderate. Considerate sempre che con i capi bagnati i colori appaiono più intensi. Una volta raggiunta la sfumatura desiderata, sciacquate bene il capo in acqua fresca e fate asciugare all’aria.
Hobby tessile, tra knitting e macramé
La migliore resa con le tinte naturali si ottiene colorando i filati. Che possono essere successivamente impiegati per lavorare a maglia, all’uncinetto, oppure per realizzare delle decorazioni casalinghe, per esempio con la tecnica del macramé (guardate tutti i nostri suggerimenti su Consigli.it) In tal caso può essere utile acquistare direttamente i gomitoli di cotone o lana, come questi: