Una recente ricerca firmata da Sophos e Radware ha sottolineato come le persone abbiano più paura di un attacco hacker che di uno terroristico. E in effetti è una paura assolutamente razionale. Lo Stalkerware, ossia lo spionaggio domestico, è in crescita. E l’Italia è addirittura seconda in Europa.
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Stalkerware, Italia seconda in Europa
Tutta la nostra vita è disseminata online. Dai nostri dati sensibili alle pagine visitata, lasciamo inevitabilmente tracce ovunque. La speranza è che le informazioni che riguardano la nostra sfera personale, coordinate bancarie incluse, siano protette e al sicuro. Non sempre, però, è così. La vita digitale è sempre a rischio e forse non ce ne rendiamo abbastanza conto.
Se il nostro smartphone è in pericolo
Usiamo lo smartphone praticamente in ogni momento della giornata ed è questo il primo strumento contatto tra gli “spioni” e le nostre informazioni. Scattiamo foto, le condividiamo, diciamo dove ci troviamo: rintracciarci non è mai stato così facile.
Secondo una ricerca condotta da Kaspersky, lo stalkerware è alimentato da software che possono essere installati se si è in possesso dello smartphone. Chi sono questi spioni? Persone che – si presume – conosciamo, se non altro per la facilità con cui possono, in un dato momento, prendere in mano il nostro telefono. Parenti, fidanzati, colleghi. Basta un software per avere accesso, ovunque, a tutto quello che passa dal nostro smartphone.
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Cinque consigli per mettere al sicuro la nostra privacy
- Usare password “complicate”
Molte persone si affidano, ancora oggi, al sistema “qwerty”. Ossia a password facili da ricordare, ma tremendamente facili da violare. Come la data di nascita, o peggio ancora “password”, “123456” e così via. Il consiglio è di usare invece chiavi alfanumeriche di almeno otto caratteri, compresi quelli speciali (come “@” o “&”). - L’impronta digitale
Ci sono poi siti e app che consentono di non usare password, ma di procedere all’identificazione attraverso l’impronta digitale. Insomma, nessun problema di memoria ci impedirà di accedere al nostro device. Basterà muovere un dito. - Utilizzare wifi sicuro
Abbiamo talmente tanta sete di connessione che spesso cerchiamo una rete wifi anche quando siamo in giro. Ecco, è opportuno verificare che si tratti di reti sicure per evitare un furto di dati. Quelle pubbliche, infatti, sono spesso oggetto di attacco. - Download da store ufficiali
Abbiamo sete di connessione, ma anche di app. Molte hanno dei malware e rappresentano un rischio per noi e per i nostri smartphone. La soluzione? Intanto, iniziare a scaricare app unicamente dagli store ufficiali, che ne certificano sicurezza e affidabilità. - Policy sulla privacy
Alzi la mano chi ha mai letto per intero l’informativa sulla privacy quando si scarica una app o si visita un sito. Accettiamo tutto di default, ma attenzione: potremmo autorizzare anche a cedere parte delle nostre informazioni, assolutamente preziose per noi.