È ormai risaputo che i device tecnologici sono la causa d’insonnia più frequente oggigiorno. La luce blu dei monitor è indicata come nemica del riposo da numerosi studi e ricerche. Eppure c’è qualcosa di più forte di noi che ci spinge a rimanere incollati a smartphone e simili fino a tardi, riducendo il riposo notturno. Sono i social media che, a giudicare dall’indagine condotta dalla compagnia di assicurazioni Aviva, rendono sempre più difficile trovare la pace notturna.
Il riposo notturno è disturbato dai social
L’indagine è stata condotta su un campione britannico, ma non è difficile immaginare che i risultati sarebbero simili in tutte le nazioni dove la tecnologia fa parte della quotidianità. La metà degli adulti intervistati (52%) sente di non dormire abbastanza, e di media dedica al sonno solamente 6 ore. Allo stesso tempo, il 57% degli intervistati è conscio del fatto che il riposo notturno è fondamentale per la salute, e lo considera persino più importante della dieta o dell’attività fisica. Eppure, non riesce a non stare sui social fino a tardi (il 22%). O trattenersi dal controllare le email prima di andare a dormire (15%). Pur sapendo che quel gesto impedirà di prendere sonno.
L’impatto più forte lo subiscono i giovani tra i 16 e i 24 anni. Secondo il sondaggio, è ben il 35% dei soggetti in questa fascia di età a soffrire di disturbi del sonno a causa dell’iper-connessione. Mentre rispetto al sesso, da questa indagine risulta che sono le donne ad essere più inclini a dedicarsi ai social by night. In generale il 18% degli intervistati sa che avere lo smartphone sul comodino è un deterrente al sonno. Dare un’occhiata alle mail, ai social, o anche semplicemente mandare messaggi della buona notte distrae e riattiva il cervello, stimolandolo. Quando invece sarebbe ora di lasciarsi andare al relax.