Ormai dobbiamo prenderne atto: il matrimonio è in crisi. Il legame “eterno” tra due persone, sempre meno ricercato e sempre più instabile, non è più il sogno di sempre. Non è più, come tradizionalmente si sostiene, il giorno più bello della propria vita. E, sebbene in tanti lo sostengano ancora, molti lo rifiutano. Secondo molti giovani, infatti, avrebbe bisogno di un aggiornamento ogni tot anni. Come un mutuo, un contratto telefonico, una carriera professionale.
Secondo alcuni ricercatori inglesi un quarto dei giovani tra i 18 ed i 24 anni ritiene che il matrimonio debba essere una sorta di “contratto temporaneo”. E, come tale, debba avere una data di rinnovo e l’opportunità di “aggiornare” un partner. Un terzo di questo gruppo, inoltre, sostiene anche la poligamia. Mentre un 30% è a favore di un “accordo fluido”, in cui le persone possono passare da un partner a un altro.
Poligamia e fluidità: un “contratto a tempo determinato” al posto del matrimonio?
Colin Hart, responsabile del sondaggio commissionato dalla Coalition for Marriage, ha affermato che i risultati sono “profondamente preoccupanti”. E aggiunge: “Nonostante tutta la retorica attuata dal Governo per sottolineare l’importanza del matrimonio, non si riesce a trasmettere questo messaggio”.
Il sondaggio, che ha coinvolto 2.002 adulti di tutte le fasce d’età, ha anche rilevato che quasi la metà di questi non sente il bisogno di giustificare la fine di un matrimonio in caso di divorzio. Infine c’è un 70% che ritiene opportuno legalizzare un “periodo di riflessione”. Una pausa prima che il divorzio sia finalizzato, in modo da dare alle coppie la possibilità di cambiare idea. E di tornare insieme.