Il mondo ha bisogno di benefattori. E lo sappiamo tutti. E’ per questo che la loro presenza genera ammirazione e rispetto. Eppure la medaglia ha un’altra faccia. Ed è anche molto negativa. La rivela uno studio angloamericano. Scopriamola.
Secondo i ricercatori dell’Università di Oxford e della Yale University le persone richiedono che gli altri diano la priorità ai propri interessi prima di qualsiasi altra cosa. E hanno scoperto che chi sceglie di trascorrere del tempo con la loro mamma, che ne ha bisogno, risulta più attraente, sia sul fronte amicale che su quello amoroso, rispetto a chi spende il proprio denaro per costruire case per i più bisognosi.
Meglio i benefattori globali o quelli attenti solo al proprio orticello?
Per verificare tale tesi, i ricercatori hanno creato degli scenari tali da testare e valutare il duro dilemma morale basato sull’aiutare il vicino o il prossimo, i famigliari o gli sconosciuti. Due esempi. Innanzitutto hanno chiesto cosa dovrebbe fare una nonna che vince una notevole quantità di denaro alla lotteria. Dovrebbe destinarla ai nipoti? O a un ente di beneficenza dedicato alla lotta contro la malaria? Gli studiosi hanno anche chiesto se preferiscono uscire con una giovane donna che trascorre la giornata con la sua madre sola. O sarebbe forse meglio preferirla a chi fa volontariato? Come per Habitat for Humanity, un’organizzazione che costruisce case per poveri in tutto il mondo.
I partecipanti allo studio consideravano entrambe le scelte ugualmente morali e dignitose. Ma preferivano coloro che aiutavano il nipote o che trascorrevano la giornata con la madre. “L’amicizia richiede favoritismi. La cosa fondamentale dell’amicizia è che tratti i tuoi amici in modo diverso dagli altri”. Lo ha detto Jim Everett, primo autore dello studio di Oxford, pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology. E poi aggiunge: “chi vorrebbe un amico che non ti aiuti quando ne hai bisogno?”. Giusto, vero?
Questa preferenza, finora così netta, è invece completamente scomparsa quando le persone sono state interrogate sui tratti desiderati in un leader politico. Ebbene, “un leader politico che porta avanti gli interessi di se stessi o della propria famiglia sarebbe disastroso”, ha affermato il dott. Everett. In questo caso il discorso non fa una piega. E riguardo al precedente, beh, una via di mezzo no? Dovrebbe essere la situazione più ovvia.