MEGLIO DORMIRE QUANTO SUGGERISCE LA SCIENZA
Alcuni non si alzerebbero mai dal letto, altri si svegliano dopo 4 o 5 ore, ma gli esperti raccomandano: è meglio dormire il giusto. I risultati delle ultime ricerche sull’argomento non lasciano spazio a dubbi. Dormire troppo o troppo poco è pericoloso per la nostra salute. Cattive abitudini di sonno possono infatti favorire la comparsa di malattie.
QUANTE ORE E’ MEGLIO DORMIRE
E’ opinione diffusa che il tempo ottimale da dedicare al risposo notturno siano le famose 8 ore. In particolare, dormire meno di sei ore o più di dieci sarebbe molto dannoso. Nel secondo caso, i dormiglioni sarebbero più soggetti a malattie cardiache, ictus e diabete tipo 2. Un recente studio condotto su sole donne, aveva inoltre rilevato che le donne che dormono oltre dieci ore avevano il 40% in più di probabilità di sviluppare almeno tre condizioni di salute legate alla mortalità prematura. Si trattava di obesità, alta pressione sanguigna, elevati livelli di grassi o zuccheri nel sangue.
LE RICERCHE SCIENTIFICHE SUL TEMA
Ci sono state anche ricerche precedenti finalizzate a determinare quanto ore sia meglio dormire.
Uno studio della Seoul National University, ad esempio, ha analizzato 133.608 persone di età compresa tra 40 e 69 anni. Oltre a rilevare le abitudini di sonno, sono stati raccolti anche campioni di sangue, DNA e urine. L’esito della ricerca ha confermato l’importanza del corretto tempo da dedicare al riposo per la salute. Il sonno insufficiente od eccessivo causerebbe infatti uno stato infiammatorio nel corpo, che è legata ai sintomi metabolici. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC Public Health.
CAUSE D’INSONNIA
Un’altra ricerca risalente al 2017, ha scoperto che l’insonnia può avere cause psicologiche.
Le persone che prendono pillole placebo si sentono più riposate di quelle che non ricevono alcun trattamento. Secondo i ricercatori, il semplice atto di prendere una pillola può alleviare l’ansia che rende più difficile per alcuni malati di insonnia addormentarsi.
Il dott. Patrick Finan della Johns Hopkins University, ha dichiarato. “L’insonnia è modellata dall’aspettativa e dalla percezione, quindi non sorprende che i placebo, che alterano implicitamente l’aspettativa, siano efficaci nel migliorare le percezioni del sonno.”
I ricercatori, dell’Università di Sydney, hanno esaminato i dati di un totale di 566 malati di insonnia. Ad alcuni hanno somministrato un placebo che credevano fosse un trattamento attivo, ad altri nessuna pillola.
I pazienti placebo hanno riportato maggiori miglioramenti nella loro capacità di addormentarsi. Anche la quantità totale di riposo e la loro qualità del sonno era migliorata.