Oggigiorno tutti sono smartphone dipendenti. C’è chi si avvale del telefono per fini professionali e chi, invece, lo uso prevalentemente per divertimento. I social network, in primis, sono croce e delizia al tempo stesso. Se da un lato permettono di accorciare le distanze e rendere la comunicazione immediata, dall’altra sono una minaccia che compromette la salute mentale così come la privacy di molte persone. Il discorso interessa soprattutto gli adulti che hanno raggiunto l’ età di mezzo.
Età di mezzo, quando la minaccia viene dai social network
Stando a quanto svelato da una ricerca condotta dal Dott. Bruce Hardy della Temple University, le persone di mezza età avrebbero maggiori probabilità di soffrire di ansia e depressione rispetto ai Millennials. Gli effetti di una connessione continua potrebbero risultare più dannosi di quanto la maggior parte delle persone possa realmente percepire.
“Molti adulti di mezza età possono guardare ai coetanei delle scuole superiori per fare un confronto” – hanno scritto gli autori sulla rivista Computers in Human Behavior. Hanno poi precisato: “Poiché la maggior parte delle persone si presenta online in maniera iper positiva, i confronti sociali non sono realistici e possono deteriorare l’autostima e il benessere mentale”.
La ricerca
Al fine di giungere a questa conclusione, gli esperti hanno condotto un sondaggio che ha coinvolto circa 750 persone. Hanno chiesto loro se avessero mai avuto un esaurimento nervoso. Ma anche se fossero utenti abituali di Facebook, Twitter, Instagram o Snpachat. Lo studio ha rilevato che i frequentatori di social network avevano il 22% di probabilità in più di maturare un certo turbamento emotivo.
I Millennials sono nati e cresciuti con i social
Lo stesso non si potrebbe dire dei giovani di età compresa tra i 18 ei 29 anni. Il discorso, infatti, vale solo per le persone che hanno raggiunto l’età di mezzo. Come si spiega? Semplice, le nuove generazioni sono nate e cresciute con i social. Ergo li sanno gestire meglio. “I Millennials hanno passato l’intera vita a contatto con i media digitali. Il confronto sociale può produrre un contrasto meno netto e scioccante tra loro e i loro colleghi rispetto agli adulti che hanno adottato i social media dopo aver perso il contatto con molti dei loro coetanei”.
Gli autori suggeriscono dunque che le persone adulte potrebbero vivere il confronto con un maggiore stress. Soprattutto quando si rendono conto che le persone che non vedono da anni si sono realizzate. Tanto dal punto di vista personale quanto professionale.