Avere una chioma riccia e ribelle, se per molti è affascinante, per altri è invece un vero e proprio incubo. Gestire una capigliatura folta e indomabile non sempre è facile. Ecco allora che, armate di phon, spazzola e piastra si cerca di neutralizzare il nemico con colpi di calore. A volte però i risultati non sono soddisfacenti. A tale proposito è possibile ricorrere al piano b ovvero alla stiratura giapponese: di cosa si tratta? Questo trattamento permette di avere capelli lisci come degli spaghetti. Come? A fornire informazioni utili in merito è stata la rivista Cosmopolitan.
Stiratura giapponese: cos’è e come funziona
Questa tecnica potrebbe rivelarsi l’asso nella manica per tutte coloro che vogliono vedere (in testa) un vero e proprio cambiamento. Il trattamento, da effettuare in un salone di parrucchieri, dura circa tre ore. A chi si rivolge? A tutte coloro che hanno i capelli ricci, crespi o boccolosi. Anche se colorati.
In cosa consiste? Dopo aver lavato i capelli vanno asciugati per poi applicare, ciocca dopo ciocca, una soluzione chimica che deve rimanere in posa tra i 10 e i 45 minuti. Successivamente si prosegue con il risciacquo, passaggio che consente di eliminare il prodotto. Al fine di favorire la penetrazione all’interno della fibra capillare, la chioma viene poi asciugata e lisciata tanto con il phon quanto con la piastra. Si applica poi un finish per 15 minuti.
Dopo il terzo e ultimo shampoo, i capelli vengono asciugati. Attenzione: è bene tenere a mente che, dopo aver sottoposto la capigliatura alla stiratura giapponese, non va toccata per almeno 48 ore. Quindi no a elastici, forcine, cerchietti o altri accessori. Il prodotto, infatti, in questo arco di tempo continua ad agire: è bene dunque non intervenire. Metterci mano potrebbe significare compromettere il risultato finale.
Il costo
Veniamo al tasto dolente: il costo. Stando a quanto si legge sul noto magazine femminile, i prezzi di questo trattamento oscillano tra i 350 e gli 800 euro. Tutto dipende dalla lunghezza e dalla natura del capello. C’è però da dire che il risultato ottenuto ha una durata di circa 4-6 mesi.
Spazzole liscianti e piastre
Per chi preferisce soluzioni meno “estreme”, la risposta più pratica è affidarsi alle spazzole liscianti che hanno piastra riscaldata nella parte superiore e una separatore di capelli, che li mette in ordine in maniera delicata, mentre li stira. Il vantaggio è che si otterrà l’ambito effetto liscio, senza doversi armare di spazzola in una mano e piastra nell’altra. Occhio alle temperature: se sono troppo basse non producono il liscio sperato, troppo alte rischiano di danneggiare i capelli. Una piccola guida all’acquisto, si può leggere in questo articolo dedicato proprio alle spazzole liscianti e pubblicato su Consigli.it
Se invece il dubbio è tra la spazzola lisciante o la classica piastra, in questo articolo trovate una selezione di piastre a confronto, ciascuna analizzata per le sue caratteristiche. Mentre in questo si parla specificamente della piastra a vapore.
Una piastra particolarmente studiata per diverse esigenze è questa proposta da Wolady, con doppia funzione: vapore o infrarossi. La modalità vapore aggiunge umidità ai capelli per conferirgli maggiore lucentezza e morbidezza. L’effetto finale è quello del salone del parrucchiere. La funzione a infrarossi, invece, ripara la superficie dei capelli, li asciuga per evitare la perdita di umidità e ne stimola la crescita. Nel kit è previsto anche un guanto di protezione termica.
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