Pubblicato il

La reperibilità costante fa soffrire gli italiani

In Italia le persone si sentono in colpa quando prendono ferie o permessi dal lavoro

La reperibilità costante
iStock

La reperibilità costante è il termine che indica tutta quella serie di comportamenti dei lavoratori finalizzati a non staccare mai la spina dal lavoro.

In Italia le persone si sentono in colpa quando prendono ferie o permessi
dal lavoro. Trascorrono oltre il 95% delle loro vite al chiuso e passano solo un’ora al giorno all’aperto.

Questi i dati emersi dalla ricerca OnePoll commissionata a marzo 2018 a livello internazionale da Corona su un campione statistico di 15.000 impiegati in lavori d’ufficio (50% uomini e 50% donne) in 11 paesi. In Italia hanno risposto 2000 persone.

Sulla base di questi dati Corona ha lanciato una campagna – WOOOHOOO – alle aziende per incentivare i propri dipendenti a staccare la spina e spegnere la tecnologia, per riconnettersi con gli altri fuori dall’ufficio. Microsoft e Discovery le prime ad aderire.

Ecco cosa ha scoperto l’indagine.

La reperibilità costante: ecco come ‘soffrono’ la disconnessione gli italiani

Il senso del dovere può fare brutti scherzi. Al punto che nessuno dei lavoratori riesce mai a staccare dal bisogno di rispondere alle esigenze del posto di lavoro. Persino se si è in ferie e nel mezzo del godimento di un diritto al riposo sacrosanto e accordato dall’azienda.

In Italia le persone si sentono in colpa quando prendono ferie o permessi
dal lavoro. Trascorrono oltre il 95% delle loro vite al chiuso e passano solo un’ora al giorno all’aperto. Questi i dati emersi dalla ricerca OnePoll commissionata a marzo 2018. La ricerca è stata condotta a livello internazionale da Corona su un campione statistico di 15.000 impiegati in lavori d’ufficio (50% uomini e 50% donne) in 11 paesi.

In Italia hanno risposto 2000 persone. La reperibilità costante è motivo di preoccupazione per oltre il 73% degli intervistati. Essi dichiarano che colleghi e superiori si aspettano da loro la reperibilità anche durante i periodi di permessi e ferie.

Quello che succede in Francia

Un malessere tanto sofferto che il 41% degli italiani non inserisce nemmeno il messaggio di Out Of Office nella propria casella email. Sono addirittura 3 su 4 le persone che controllano la posta anche fuori dall’orario lavorativo e, anche se in ferie, il 30% di loro controlla la casella anche
più volte al giorno.

“Non è un caso che in Francia si è dovuti addirittura ricorrere ad una legge per garantire il “diritto al distacco” ad al giusto riposo del dipendente dagli impegni lavorativi per favorire così il ripristino della sfera personale e familiare. – commenta Massimo Rosa, head hunter cuneese – In Italia
pare non sussistere invece un vero e proprio divieto in tal senso e si potrebbe desumere che sia possibile per il datore di lavoro pretendere dai propri dipendenti una reperibilità prolungata e continua della disponibilità che si trasforma in obbligo di risposta ad eventuali email, telefonate e
messaggi WhatsApp.

Questa sorta di “continuata connessione” si è di fatto trasformata in prassi
comune che ha modificato negli usi e nei costumi anche un popolo tradizionalmente “social” come quello italiano.

Gli italiani e la risposta pronta alle mail ovunque si trovino

Addirittura il 95% di essi trascorre solamente un’ora al giorno all’aperto, continua Rosa. Quindi la necessità del distacco è prevalentemente psicologica. La tecnologia in particolare ha trasformato il piacere della socialità in una falsa necessità/obbligo ad essere sempre connessi. Sul lavoro come nelle relazioni personali. Contribuendo allo sviluppo di sintomatologie e malesseri che gravano negativamente sui livelli della performance professionale e sulla vita di ognuno di noi.

 

Stile.it sceglie e raccomanda in maniera indipendente prodotti e servizi che si possono acquistare online. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti nel testo, Stile.it riceve una commissione senza alcuna variazione del prezzo finale.
Categorie PeopleTag