Al vetro, in tazza grande oppure piccola. Tutti i giorni i baristi ricevono richieste diversissime da parte di ogni avventore su come desidera che gli venga servito il caffè. A prescindere da come venga preparata la bevanda, sembra che conti anche come viene servita. O meglio, dove viene servita. Il recipiente, infatti, per molti sembra contare tanto quanto la miscela o la ricetta. La tazza del caffè non è più soltanto un contenitore. Ma diventa parte integrante del rituale. In tanti affermano, infatti, che il tipo di tazza utilizzato influisce sul gusto e sull’aroma della bevanda. E gli studiosi, incuriositi dalla differente percezione del sapore e del profumo del caffè, hanno deciso di dedicare una ricerca al fenomeno. Per dimostrare se si tratta prevalentemente di un fattore psicologico o se, piuttosto, si possono rinvenire dei fondamenti scientifici. Il Daily Mail ha riportato i risultati della ricerca.
La tazza del caffè diventa oggetto di studio
In passato diversi studi hanno analizzato la differente percezione del gusto e degli aromi del vino in base ai bicchieri in cui veniva servito. Lo stesso è stato fatto per alcune bibite. In particolare gli studiosi hanno tentato di spiegare se si trattasse di una questione di materiali o di forma del recipiente. E’ stato dimostrato che il tipo di vetro utilizzato influenza la percezione gustativa ed olfattiva. Ma anche che, a parità di tipo di vetro, la percezione risultava diversa se la forma dei bicchieri era differente. Il professor Charles Spence dell’Università di Oxford ha deciso di condurre uno studio simile sulle tazze del caffè. In particolare per verificare se le differenze di percezione fossero per lo più di natura psicologica.
Per farlo è stata organizzata una degustazione di caffè in occasione di una esposizione dedicata alla bevanda in Brasile. All’esperimento hanno preso parte 276 visitatori ai quali è stato chiesto di assaggiare il caffè in tre tipi di tazze diverse. Per la ricerca sono state utilizzate tazze a tulipano (più grandi sotto e più piccole sopra), aperte (più piccole sotto e più grandi sopra) e divise (con una strozzatura al centro simile a quella delle clessidre). In particolare è stato chiesto di valutare dolcezza, aroma e acidità della bevanda. Ebbene a seguito della degustazione è stato dimostrato che la forma influisce eccome sulla percezione. Bevendo da una tazza divisa, ad esempio, prevaleva la sensazione dell’acidità.
Bisogna scegliere con cura la perfetta tazza del caffè
I motivi delle differenze di percezione non sono stati ancora chiariti. Ma è apparso evidente che tanto gli esperti che i semplici appassionati le hanno riscontrate. Ed analizzando le sensazioni sperimentate, è emerso che la tazza migliore per bere il caffè sarebbe quella a tulipano. Quella alta, stretta in cima e più larga alla base. In ogni caso, la conclusione più importante a cui è giunta la ricerca è che la tazza del caffè conta. Quasi quanto la qualità della bevanda che contiene. Per questo produttori e baristi dovrebbero prestare attenzione a questo aspetto della degustazione. Ed impegnarsi, dunque, a proporre al cliente delle tazze attentamente progettate per valorizzare le proprietà gustative ed olfattive del caffè.