A prescindere dall’età, mai sottovalutare l’importanza dell’alimentazione. Il discorso interessa tanto i neonati quanto gli adolescenti e gli anziani. Soffermandosi proprio sui cosiddetti senior, è interessante sapere che circa il 5-10% di essi, facendo riferimento a coloro che vivono in casa, sono malnutriti. La percentuale sale a circa il 30% (oltre 4 milioni di individui) per quelli che si trovano in case geriatriche. Abbandono, problemi economici, cognitivi e psicologici possono rendere più difficile l’alimentazione degli over 65 che, se non adeguata, può essere causa di malattie.
Senior e alimentazione
I nuovi sessantenni e settantenni d’Italia non si sentono anziani: solo il 15,3% degli uomini e il 28,8% delle donne tra i 65 e i 74 anni, stando ai dati dell’Osservatorio Senior 2016, ha dichiarato di sentirsi tale. Al fine di assicurarsi una vita in salute, secondo il nutrizionista Pietro Migliaccio, Presidente emerito della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (S.I.S.A.), quando si hanno i capelli bianchi bisognerebbe prestare massima attenzione a cosa finisce nel piatto. Ebbene sì, a causa del calo del metabolismo basale e della minore attività fisica cambiano le esigenze. Si spendono infatti meno energie, diminuisce la massa magra e di conseguenza cala il fabbisogno di calorie. I pasti dovrebbero dunque essere frequenti ma senza eccedere con zuccheri e grassi. I cibi da prediligere? Sì a frutta, verdura fresca e cereali integrali.
“Nella fascia di età superiore ai 65 anni si manifesta spesso una malnutrizione proteico-energetica legata alle variazioni fisiologiche tipiche dell’invecchiamento, agli effetti collegati al contesto sociale come solitudine e depressione o alla presenza di patologie acute o croniche” – spiega Migliaccio.
Sì a frutta e verdura
“Inoltre nella dieta giornaliera non deve mancare il calcio per prevenire l’osteoporosi, che può essere apportato prevalentemente dal latte e derivati, senza però esagerare con i formaggi perché ricchi di grassi e calorie” – precisa il Prof. Migliaccio. L’acqua, inoltre, riveste un ruolo fondamentale per la popolazione della III e IV età. E’ anche una preziosa fonte di calcio. Che dire delle proteine? La quantità consigliata è pari a 1-1,1 g/Kg di peso corporeo al giorno. Di esse il 50% dovrebbe preferibilmente essere di origine animale.
Lunga vita al pollo
“L’alimentazione per i soggetti di età superiore ai 65 anni ha delle caratteristiche particolari perché non riguarda solo la percentuale delle proteine presenti nella dieta ma anche la loro digeribilità e biodisponibilità. Proprio per questo tra i vari tipi di carne quella di pollo corrisponde a questi requisiti perché permette facilità di masticazione e ottimo assorbimento delle sue proteine ad alto valore biologico” – spiega Migliaccio.
“Ogni 100 grammi di petto di pollo contengono 23,3 g di proteine, solo 0,8% di grassi totali con bassissimo apporto di colesterolo e apportano solo 100 kcal. Tutte queste caratteristiche lo rendono una carne particolarmente adatta a questa fascia di età” – spiega Migliaccio.
Meglio limitare zuccheri e alcolici
Per quel che concerne la percentuale degli zuccheri semplici, è opportuno che si attesti intorno al 10-12%. “Nell’anziano si riscontra spesso un’alta predisposizione all’iperglicemia e quindi al diabete” – aggiunge poi il professore. È bene mantenere sotto controllo anche l’assunzione di lipidi. Deve infatti essere inferiore al 35% del fabbisogno calorico giornaliero. I senior dovrebbero inoltre ridurre quanto più possibile l’assunzione di acidi grassi saturi.
E’ poi necessario limitare il consumo di bevande zuccherate, moderare quello di alcol e tenere sotto controllo l’apporto di sodio. Non bisognerebbe superare, infatti, i 5 g di sale al giorno. Che dire invece dei dolci? Non è necessario escluderli, una piccola coccola per il palato è doverosa. L’importante e non lasciarsi prendere la mano e affondare troppo la forchetta: meglio consumarli con moderazione.