La fame nervosa scatena un interrogativo quasi filosofico: si soffre quindi si mangia o si mangia quindi si soffre?
Ovvero, sono le emozioni represse o mal tollerate che fanno mangiare in maniera compulsiva oppure sono gli alimenti, certi alimenti a produrre alterazioni nell’umore?
E le donne, sono forse più esposte agli attacchi di fame?
A queste domande prova a rispondere la psicoterapeuta e psicologa dello sport Lucia Bocchi che ha seguito le campionesse olimpiche a Pyeongchang Michela Moioli e Sofia Goggia.
“Emozioni e stress durante i pasti, le donne più a rischio nell’associare cattivo umore e cibo”. “Noi donne, campionesse di vita quotidiana, tendiamo a dare una forte connotazione psicologica al cibo e, insieme alla pietanza, deglutiamo anche le emozioni che emergono nelle conversazioni con le persone al nostro tavolo”.
La specialista ha preparato un vademecum per Elior (leader italiano nella
ristorazione collettiva che serve 108 milioni di clienti l’anno) che affronta proprio questa ‘relazione pericolosa’.
Fame nervosa: il vademecum dell’esperta
Per vincere nelle gare sportive, come nella vita, ecco i 5 suggerimenti mentali di Lucia Bocchi.
1. L’attenzione: essere nel presente (qui e ora) mentre si mangia (evitando tv, cellulare ecc).
2. I discorsi: durante i pranzi con le amiche confrontarsi sui sapori e su altri dettagli di ciò che si sta degustando. Eevitando drammi emotivi e discorsi dolorosi o rabbiosi
3. Polisensorialità: soffermarsi ad osservare il cibo attivando più aspetti sensoriali, come la vista e l’olfatto. Evitando di mettere in bocca ciò che c’è nel piatto in modo automatizzato
4. Gli stati d’animo: osservare e gestire in altri modi il proprio umore. Evitando di avventarsi sul cibo come compensazione ai vuoti emotivi
5. Piacere: tornare all’idea che il cibo è un piacere della vita. Evitando che diventi una punizione per le nostre debolezze non del tutto accettate
Sul circolo vizioso che si instaura tra alimenti e umore, viene spiegato nella ricerca che esistono alimenti che possono causare un cattivo umore. E come esista il cattivo umore che può causare una errata alimentazione.
Il circolo vizioso consiste proprio in questo. Quando le persone stanno male tendono ad alimentarsi male: nella frequenza (si tende a fare continui spuntini e/o saltare i pasti completi); nella quantità (aumentando o diminuendo drasticamente le dosi); nella qualità (aumentando i cibi più nocivi alla salute).
In particolare la fame nervosa è causata da forti emozioni non tollerate, come la rabbia, ma non solo, emozioni conflittuali spesso rimosse nel profondo, che influenzano negativamente il comportamento alimentare.
Spesso la voglia di abbuffarsi o, al contrario, l’evitamento parziale o totale degli alimenti hanno una radice simile, collegata a emozioni profonde generate nel passato all’interno di attaccamenti insicuri.