La sexsomnia si manifesta in modi diversi. Si tratta di sonnambulismo sessuale, un disturbo che può sfociare anche in atti di violenza. Chi ne è colpito, dorme. O più precisamente è nella fase non-Rem del sonno. In sostanza, come per il sonnambulismo, si attivano sistemi fisiologici attivi nella veglia.
Sexsomnia: ne soffre un uomo su 10
Da termini osceni sussurrati durante il sonno a rapporti sessuali completi senza svegliarsi. Il sonnambulismo sessuale può manifestarsi anche attraverso il contatto fisico cercato durante il sonno o attraverso pratiche onanistiche. Per la maggior parte dei casi, la persona che ne soffre non ricorda nulla al risveglio.
Talvolta vengono coinvolti partner non del tutto consenzienti. Gli studi rivelano che ne sono colpiti maggiormente gli uomini intorno ai 30 anni di età. Il motivo scatenante è nella maggior parte dei casi il contatto fisico con il compagno di letto. Le donne invece sono soggette a episodi di sexomnia durante periodi di forte stress. Più in generale, il disturbo può presentarsi anche a causa di apnee, abuso di alcol o assunzione di droghe. Ma anche per privazione di sonno o a causa di antidepressivi serotoninergici.
La sexsomnia è un termine coniato da Shapiro, Trajanovic e Fedoroff dell’Università di Toronto nel 2003. I ricercatori lo hanno inserito all’interno di uno studio mirato a descrivere una nuova parasonnia. Secondo i risultati pubblicati dalla rivista New Scientist i disturbi del sonno colpiscono in generale circa il 4% della popolazione. Dalle prime ricerche il sonnambulismo sessuale sembra affliggere l’1% degli uomini.
Quando il sonnambulismo sessuale sfocia in violenza
La maggior parte delle parasonnie avvengono durante l’infanzia e si risolvono prima dell’adolescenza. Talvolta continuano in età adulta. In alcuni processi per violenza sessuale avvenuti in Inghilterra e in Canada, l’imputato è stato assolto perché affetto da sexsomnia. Le accuse sono cadute sostenendo che questa patologia si manifesta in maniera del tutto inconsapevole.
Purtroppo in molti casi di violenza sessuale, la difesa gioca la carta del sonnambulismo sessuale. Alle Molinette di Torino, nel Centro di Medicina del sonno, per la prima volta questa alterazione del sonno è stata registrata, documentata e pubblicata nel settore “Sleep Machine”.
Il comportamento che deriva da questo disturbo non ha nulla a che fare con l’amore per il partner. È piuttosto causato dai nostri istinti primordiali e dall’incapacità di controllo che invece avremmo durante la veglia. Rimane comunque un fenomeno in aumento, oggetto di numerosi studi atti a trovarne una cura.