Secondo il creatore del Museo della Toilette Bindeshwar Pathak, il mondo aveva bisogno di ricordare l’invenzione delle Toilettes per capire quanto fossero stati importanti per la civiltà. Ed ecco che a Nuova Delhi il Sulabh International Museum of Toilets attira ogni anno milioni curiosi. In scena bagni di ogni tipo. Si può vedere inoltre ciò che le persone usavano come servizi igienici in civiltà antiche come quella Egiziana, Babilonese e Greca. In mostra anche i bagni dei re e degli imperatori, oltre ai bagni moderni e al più grande complesso di servizi igienici del mondo.
La storia
Tutto è iniziato in India, dove il primo bagno risalente al 4500 AC è stato ritrovato nell’ovest del paese. Si trattava di un bagno turco dotato di un sistema d’evacuazione delle acque sporche. Il primo modello indiano di servizio igienico è stato poi esportato in Occidente, Europa ed Egitto. Nel 1569, Lord John Harrington, al servizio della regina Elisabetta, inventò il primo gabinetto moderno dotato di una vera e propria cassa d’acqua. Naturalmente il povero Lord fu ridicolizzato dai suoi pari che giudicarono l’invenzione insensata e venne subito allontanato dalla corte. Solo 200 anni più tardi, sempre in inghilterra Thomas Crapper conoscerà la gloria e la fortuna riprendendo l’invenzione di J. Harrington.
Il Museo della Toilette
Attraverso le foto di ciò che rimane dei primi servizi igienici in pietra e delle collezioni di latrine in ceramica decorata, il museo ripercorre la storia dello sviluppo del sistema dei servizi igienici nel mondo, dall’antichità ai giorni nostri. Ricordiamo infatti che il bagno più prezioso al mondo viene a costare circa 19 milioni di dollari. Non è realizzato in oro ne tanto meno incastonato di pietre preziose su richiesta di uno stravagante miliardario. Questo tipo di toilette è infatti, usata dagli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta infatti di bagni, inventati dai russi e funzionanti a gravità zero. Grazie alla tecnologia più avanzata, trasformano le feci in acqua potabile.