Alzi la mano chi è disposto a rinunciare per sempre ai suoi ricordi in cambio di una cospicua somma di denaro. Molti di voi risponderebbero che il reale valore delle nostre esperienze passate dipende dalla loro tipologia. E quindi a tutti piacerebbe cancellare definitivamente quelle brutte, indipendentemente da ciò che ne ricaverebbero indietro. Ma se qualcuno fosse disposto a pagare per cancellare anche quelli positivi? lastminute.com ha effettuato un divertente esperimento sociale per misurare il grado di attaccamento delle persone ai ricordi più cari. Con risultati a volte sorprendenti.
La ricerca del noto portale che si occupa di viaggi è stata effettuata su un campione eterogeneo di cittadini europei. E l’indagine ha evidenziato come la maggioranza degli intervistati sia molto legata ai propri ricordi. Tanto da non esitare affatto di fronte ad ad una ipotetica e paradossale promessa di poter ricevere 10 mila euro.
Quando i ricordi hanno valore
Il 62 % degli italiani non si priverebbe dei ricordi più belli per nessuna cifra al mondo. Soprattutto quando si tratta di esperienze familiari e sentimentali (57%), che hanno segnato la fase adulta della vita. Oppure quelle riferite all’infanzia (48%) e dunque al periodo della spensieratezza. Nella classifica dei ricordi più importanti ci sono infine i viaggi (36%). Che il più delle volte coincidono con episodi molto piacevoli o comunque positivi. E che per tanti sono considerati più preziosi di altri momenti importanti. Come la “prima volta” (33%), la laurea (26%) o addirittura del giorno del matrimonio (34%).
In realtà una buona percentuale di persone non avrebbe scrupoli nell’accettare denaro in cambio di farsi cancellare il ricordo più prezioso della propria vita. Come se il primo bacio, il primo figlio o una grande avventura non avessero un grande valore. E così, emulando Ben Affleck nel film “Paycheck”, o Kate Winslet in “Se mi lasci di cancello” il 19% degli italiani sarebbe disposto a privarsi dei ricordi in cambio di soldi. Una percentuale al top nella graduatoria europea, che ci vede davanti a tedeschi (15%), francesi (14%) e inglesi (13%).