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Giocare coi bambini: come interagire al meglio

Una pedagogista fornisce alcuni suggerimenti su come interagire con i bambini durante il gioco

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Salute, alimentazione, sonno e gioco: sono le principali attività dei bambini. Ma mentre sulle prime tre ci si interroga di frequente, a volte si tende a dare la quarta un po’ per scontata. Invece i dubbi dei genitori sono tanti: perché sceglie sempre lo stesso gioco? Perché fa i capricci giocando? Come mai non gioca con gli amici? Insomma, come giocare con i bambini? Fisher-Price, marchio iconico nel mondo dei giocattoli, ha commissionato una ricerca DoxaKids sul tema, prendendo un campione di 400 mamme di età media 34 anni e con figli dai 0 ai 3 anni. Secondo il 43% delle intervistate il gioco è essenzialmente divertimento. Connesso a una dose di educazione per la crescita.

Anche secondo la dottoressa Elena Urso, pedagogista, “crescere e giocare sono un connubio indissolubile”. Non a caso il marchio di giocattoli ha lanciato il mese scorso la campagna Scoprire le loro passioni è un gioco! campagna che invita a valorizzare al meglio la natura dei bambini attraverso le attività ludiche.

Come giocare dunque?

Non c’è una ricetta univoca per capire come giocare con i bambini. Ma in generale è importante mettersi dalla loro parte, lasciando loro libertà. Il divertimento deve essere sempre presente, perché con qualsiasi gioco crescono, imparano, esplorano ed iniziano a relazionarsi. Conferma la dott.ssa Urso “fondamentale è la libertà di sperimentare, di giocare da solo o in gruppo, di dimostrare interesse per una cosa e indifferenza per un’altra, di usare un giocattolo secondo il proprio criterio. La libertà di seguire un tempo interiore nella scoperta dei giochi e del loro utilizzo. E’ attraverso questa libertà che il bambino può avere l’opportunità di conoscere se stesso, di imparare cosa gli dà piacere e cosa fastidio, cosa gli procura gioia e cosa delusione. E sempre attraverso questa libertà potrà permettersi di cambiare idea!

Il genitore non deve mettersi da parte. I bambini amano e devono sentire la presenza della mamma o del papà. Ma a volte è sufficiente esserci anche senza interagire, assicura la dottoressa. Meglio invece evitare di scegliere tutti i giochi da acquistare (lo fa l’88% delle mamme, secondo il sondaggio). O di influenzare gli altri (nonne, amici, zii) nella scelta dei regali che vogliono fare ai bambini. Spesso le mamme scelgono i giochi in base a quanto li ritengono educativi, ma in verità, commenta la dottoressa Urso, la cosa più importante è condividere il momento del gioco. Utile elemento di unione e condivisione. Occorre però lasciar dire a loro cosa vogliono far insieme.

I giocattoli

E i giocattoli? Vecchi? Nuovi? Rotti? Da buttare? “Per i bambini un gioco rotto non è da buttare, è un altro gioco, che apre mille nuove possibilità di scoperta, uso e significato. E ugualmente un gioco nuovo è tutto un nuovo mondo da scoprire, anche se sembra simile ad altri“, spiega la pedagogista. I cosiddetti capricci spesso nascono spesso da un equivoco. Per esempio, il tema dell’ordine: per i bambini il concetto è molto diverso da quello degli adulti. Spesso i bambini lasciano i giochi nel luogo in cui hanno giocato perché quello è il loro ordine. “Anche forzare eccessivamente per avere pochi giochi per scrupolo educativo può essere evitato: soprattutto da piccoli, i giochi sono gli strumenti per crescere, ognuno ha un suo significato, un suo divertimento specifico ed unico e spesso anche giochi ‘abbandonati’ vengono riscoperti con la crescita” conclude la dottoressa.

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