Ci sono tanti, tantissimi modi di mangiare la zucca. Al forno, sotto forma di vellutata, come condimento per la pasta o per il riso, come ripieno, stufata, a mo’ di purè, solo per citarne alcuni. E poi, ci sono decine di tipologie: violina, butternut, mantovana, okkaido. Verde, gialla, arancione, grigia. Insomma, se basare l’alimentazione su un particolare cibo può essere noioso, quando si parla di zucca le opzioni sono tante. Ottima ragione per metterla al centro della nostra tavola invernale, traendone tutti i benefici.
Perché fa bene mangiare la zucca
Mangiare la zucca è un ottimo modo di coadiuvare un regime dimagrante o semplicemente di mantenimento del peso. Lo conferma il dottor Seth Rankin, fondatore di London Doctors Clinic (fonte). Il prezioso ortaggio è infatti altamente saziante, e allo stesso tempo apporta tantissimi nutrienti utili al benessere generale. La zucca è infatti ricca di fibre (0.5 grammi per ogni etto di ortaggio crudo), il che significa sazietà a lungo, e un ottimo aiuto al sistema digestivo. In particolare, le fibre sono indispensabili al transito intestinale. E, allo stesso tempo, l’apporto calorico è minimo. Dopo un pasto a base di zucca verrà meno voglia di indulgere in uno snack in attesa del pasto successivo.
L’ortaggio arancione è inoltre ricco di potassio, il che lo rende perfetto per chi pratica esercizio fisico: questo minerale è indispensabile perché i muscoli si riprendano dopo lo sforzo. E ancora, contiene molto beta-carotene, che nel corpo si trasforma in vitamina A, un essenziale antiossidante e protettore della salute degli occhi. Secondo il medico, con 100 grammi di zucca si assume il 170% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Aggiungiamoci la vitamina C, anch’essa ampiamente presente nell’ortaggio, e avremo anche un aiuto al sistema immunitario.
Per concludere, i semi della zucca sono ricchi di fitosteroli, che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo ‘cattivo’ (LDL). Ciliegina sulla torta, mangiare la zucca può aiutare persino l’umore: essa infatti è ricca di triptofano, amminoacido che stimola la produzione della serotonina ormone ‘della felicità’ e con un ruolo importante nel ciclo del sonno.