In quest’epoca di social network i brand si identificano non solo per i loro tratti iconici, ma per il modo in cui l’influencer di turno li ‘tagga’. L’identità di un marchio non passa più solo per l’etichetta o il logo, ma per una nuova modalità di riconoscibilità. Il labelling è sempre stato fondamentale, ma tra etichette, tag e cartellini oggi sta cambiando. Cadica, azienda italiana leader nella realizzazione di etichette, cartellini, patch, badge per i più importanti brand di moda, ha realizzato una ricerca socio-culturale sul percepito dell’universo labelling. E sul rapporto degli italiani con il mondo dell’abbigliamento. Lo studio è stato dall’Istituto Interactive Market Research di Milano. Che ha profilato i lifestyle dei consumatori, tratteggiandone tipologie e stili, esplorandone le dinamiche decisionali nello shopping.
Il labelling secondo gli italiani
Emerge per esempio che la grande maggioranza degli Italiani (6 su 10) attribuisce al labelling una forte connotazione funzionale. Informazioni sul lavaggio, la composizione dei tessuti, la provenienza sono la prima informazione utile che si trae dalle etichette. Non mancano, coloro che si ‘fidano’ del cartellino, e vedendo il logo impresso si sentono indotti all’acquisto (25%). C’è anche chi le etichette le ama perché rendono un capo riconoscibile. Label che riporta informazioni dunque, ma anche status symbol. Così come il tag in una foto sui social. Secondo il 42% degli intervistati, per lo più uomini di giovane età ‘il logo ben visibile può parlare di me, del mio stile’.
Alla domanda ‘acquistereste un capo privo di etichetta?’, il campione si divide. Il 57% degli intervistati ha risposto di no, in quanto l’etichetta rappresenta una garanzia ed è molto utile. Mentre il 43% lo acquisterebbe comunque. Tra di loro c’è chi lo farebbe solo in un negozio monomarca, e c’è chi, invece, non si pone il problema.
Stile e abbigliamento secondo gli italiani
Un italiano su due adotta il proprio personale stile di abbigliamento. Che per la maggior parte degli intervistati è casual, pratico, curato. ‘New normal’ è l’espressione che riassume lo stile preferito dagli italiani. Semplice, ma non banale. Niente scelte radicali dettate da cultura e moda, a favore del recupero di valori e principi che rendono cool la ‘normalità’, intesa come look di buon gusto, ma non sofisticati.
C’è chi invece segue uno stile ‘alternativo & autonomo’, senza regole e creativo. Chi predilige lo stile ‘fashion & trendy’ e ama curare i dettagli ed essere sempre alla moda. E chi opta per lo stile ‘classico & elegante’. Non manca chi si inserisce nel filone ‘tradizionale & conformista’. Per una donna su 2 l’abbigliamento è un modo per ‘sentirsi a proprio agio nelle situazioni’. Solo in seconda battuta emergono le dimensioni più soggettive e identitarie. 8 intervistati su 10 hanno un capo preferito che trasmette sicurezza e fa sentire a proprio agio. Perché un altro elemento che emerge dalla ricerca, è la volontà di oscillare sempre tra funzionalità e stile.