Fino al prossimo 18 febbraio i Musei Reali di Belle Arti del Belgio dedicano ben due esposizioni a Magritte. Entrambe le mostre rientrano nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni della scomparsa del padre del Surrealismo belga. Insieme a “L’Atomium incontra il Surrealismo” (Bruxelles fino al 10 settembre 2018 ) e a “Magritte e il mare” (Knokke-Heist fino al 14 gennaio 2018 ) le mostre dei Musei Reali completano il ricco calendario di eventi espositivi che hanno interessato Bruxelles e la costa fiamminga.
Magritte, Broodthaers & Contemporary Art
La prima mostra prende le mosse dall’incontro tra Magritte e Marcel Broodthaers, uno dei massimi rappresentanti dell’arte concettuale. Nel corso della sua carriera Broodthaer cercò, infatti, di fondere la cultura surrealista alle nuove tendenze artistiche degli anni ’60 e ’70. L’incontro tra i due avvenne sul finire della guerra. In quel periodo Magritte puntava a ridefinire il surrealismo portandolo alla luce del sole. Si tratta del celebre periodo “vache” (vacca). Da questo periodo presero ispirazione artisti come George Condo, Gavin Turk, Sean Landers a David Altmedj. Questi artisti sono presenti nel percorso espositivo della mostra.
La période vache
Per “période vache” s’intende quel periodo artistico in cui Magritte concepì un gruppo di opere completamente diverse dalla sua produzione precedente. In occasione, infatti, di una mostra personale a Parigi (1948), l’artista realizzo circa 30 opere che volevano essere una vera e propria provocazione nei confronti del pubblico parigino. Le tele dallo stile rapido, molto colorato e sopratutto caricaturale, strizzavano l’occhiolino al movimento dei “Fauves”. Le opere generarono parecchia indignazione nel mondo dell’arte.
Marcel Lecomte. The Secret Chambers of Surrealism
La seconda mostra si sofferma sul rapporto di amicizia fra Magritte e il poeta surrealista Marcel Lecomte. Lettere e materiali d’archivio vengono esposti per la prima volta. L’influenza di Clément Pansaers, il più eminente « Dada » belga prima, l’avvicinamento ai modernisti e ai surrealisti del gruppo Correspondance sotto l’ala protettrice di Paul Nougé poi e la vicinanza a Magritte, marcano il percorso poetico di Lecomte. L’artista non punta a nessuna rivoluzione. Sensibile alla creatività contemporanea, la sua opera volge sempre lo sguardo al passato e alla ricerca di segreti perduti.