Il nostro pianeta è in pericolo. Purtroppo è, ormai, un dato di fatto sta a noi impegnarci a proteggerlo e salvaguardarlo. Sono tanti i comportamenti virtuosi che ogni giorno ognuno può mettere in atto per fornire, nel proprio piccolo, il suo contributo. Impegnarsi a riciclare. Fare uso di sistemi di illuminazione a risparmio energetico. Non sprecare l’acqua e fare il bucato a 30°. Questi sono i principali suggerimenti che ogni giorno riceviamo per mantenere uno stile di vita più virtuoso e allungare la vita alla Terra. Tutto può essere d’aiuto ma secondo i ricercatori dell’Università svedese di Lund gli espedienti comunemente consigliati sono in grado di ridurre soltanto di una percentuale trascurabile il nostro impatto sul pianeta. Gli studiosi scandinavi ne hanno individuati altri che potrebbero, invece, fornire un contributo ben più determinante. Quanto siano realmente attuabili è tutto da scoprire.
Meno figli per salvare la Terra
Il Daily Mail ha pubblicato i risultati di questa ricerca, alcuni dei quali appaiono realmente sorprendenti. E ci si chiederebbe anche quanto realmente funzionali. Secondo il team di Lund, infatti, il sistema migliore per far sopravvivere più a lungo la Terra è di non fare figli. L’impatto di ogni nuova vita sul pianeta è, infatti, notevole. Basta calcolare l’impronta di carbonio di ogni individuo che vive in un Paese sviluppato per rendersene conto. E l’impatto aumenta esponenzialmente se si ragiona in prospettiva, calcolando anche quello di una probabile discendenza. Le famiglie piccole, quindi, sarebbero la soluzione più efficace. Certo bisognerà stare attenti a non rischiare di far estinguere il genere umano nel frattempo.
Ognuno sceglierà secondo la propria coscienza ma la ricerca svedese ha individuato anche altre soluzioni che comportano sacrifici minori. Anche in questo caso soltanto il tempo potrà dire quanto si riveleranno praticabili. Tra le più efficaci figurerebbero quelle di ridurre al minimo i voli aerei e l’utilizzo delle automobili. Oltre a quella di intraprendere una dieta vegetale. Scelte di vita di questo genere secondo i calcoli ridurrebbero il nostro impatto sulla Terra in modo ben più determinante rispetto a quelle comunemente suggerite.
I numeri della ricerca
Ma parliamo di numeri. Lo studio, che ha analizzato i dati emersi da 39 precedenti ricerche sull’impatto ambientale, è arrivato a conclusioni abbastanza sorprendenti. Per la riduzione dei gas a effetto serra, ad esempio, il riciclo si rivela quattro volte meno efficace di una dieta vegetale. E l’utilizzo di lampadine a risparmio energetico addirittura otto volte meno. Rinunciare all’auto, invece, ridurrebbe le emissioni di CO2 di circa 2,4 tonnellate l’anno, contro le 0,8 di una dieta vegetale. Ma i dati più sorprendenti riguardano proprio quelli relativi alla riduzione del nucleo familiare. Calcolando l’impronta di carbonio di un nuovo individuo sulla terra e stimando quella di una sua probabile discendenza, gli studiosi dell’Università di Lund hanno calcolato che la rinuncia di una famiglia americana a mettere al mondo un figlio più equivarrebbe a convincere 684 adolescenti a riciclare scrupolosamente ogni giorno della loro vita per tutto il resto della loro esistenza.