“Paleoaquarium, il mare al tempo dei dinosauri” è il titolo della mostra che ricostruisce all’acquario di Genova gli animali marini al tempo dei dinosauri. La mostra è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco. Nel percorso di Paleoaquarium è possibile ammirare 5 ricostruzioni in scala 1:1, illustrazioni a parete in scala 1:1 e 3 esperienze multimediali. E poi ancora un’area VR con 10 postazioni di Realtà Virtuale per un viaggio a 360° nel tempo e nello spazio. Infine 180 secondi di video immersivo, consentono al visitatore di immergersi negli Oceani preistorici.
Il percorso di Paleoaquarium
Il percorso inizia all’esterno, nell’area del Porto Antico, con alcuni esemplari di animali marini preistorici. Grazie a installazioni anamorfiche, emergono dal pavimento per catturare l’attenzione del pubblico ed introdurlo al tema della mostra. Punti forti dell’esposizione sono le ricostruzioni degli animali acquatici del passato. E’ il caso di un esemplare del plesiosauro Cryptoclidus dal lungo collo, rettile acquatico estinto che ha ispirato la leggenda di Loch Ness. E poi ancora il Pliosauro Liopleurodon, caratterizzato da collo breve e da fauci enormi. Infine l’ittiosauro Ophthalmosaurus, che rimanda ai delfini dei giorni nostri.
Il laboratorio del paleontologo
Presente in Paleoaquarium anche il “ Laboratorio del paleontologo” che offre un’esperienza immersiva con effetti di luce spettacolari. Al centro, su un grande monitor, un video racconta storie e curiosità sui rettili marini preistorici. Contemporaneamente un altro monitor restituisce immagini delle specie descritte. Dei faretti spot si accendono per portare in luce il reperto corrispondente, fino a quel momento in ombra. Il laboratorio approfondisce temi pertinenti all’esposizione. E’ il caso del video, che vede interagire personaggi carismatici della storia della paleontologia.
Un area VR
Il visitatore prosegue poi l’esperienza giurassica accedendo ad un’area VR. Formata da 10 poltrone dinamiche si viaggia a 360° a ritroso nel tempo. Comodamente seduto e con indosso i visori di realtà virtuale, il pubblico inizia il viaggio su una immaginaria macchina del tempo. Partendo dall’Italia dei giorni nostri si torna indietro nel tempo a 163.000.000 di anni fa, dove, nelle profondità marine, vivevano il Liopleurodon ed altre specie dell’epoca.