Francesca Barra e Chiara Ferragni: questa settimana protagoniste della cronaca rosa e dell’attualità per via delle reciproche storie d’amore.
Una che si alimenta di giorno in giorno a giudicare da quanto avviene sui social. L’altra appena nata; quindi più timida e bisognosa di protezione. Come si sono comportate le due donne durante la settimana del gossip? Chi ci è piaciuta e chi no? Perché?
Francesca Barra: quando la popolarità si rivolta contro
Francesca Barra, prestigiosa giornalista, scrittrice, conduttrice di In Onda è una personalità molto in vista della nostra televisione. Ha un personalità frizzante, un curriculum preparato e proprio in questi giorni è al centro della cronaca rosa perché ha una nuova relazione. Il fidanzato emergente è Claudio Santamaria, e la Barra ha dovuto chiarire pubblicamente che la sua relazione precedente è finita visto che la accusavano di tradimento nei confronti dell’ex compagno.
La giornalista si è quindi difesa con una certa insofferenza, come se si trattasse di un’incursione dolente nella propria privacy. In effetti è così; ed è giusto sostenere che ognuno dovrebbe avere i propri segreti. Tuttavia è anche vero che soprattutto per chi vive di popolarità mediatica, spesso la privacy è molto più ristretta. Non che vada tutto bene così ma ci sorprende che la Barra se ne stupisca. Persino se la sua è una battaglia giusta. Un po’ antipatica, con affetto, per la sua ingenuità.
Chiara Ferragni: l’amore è un business
Altro modello di gestione della privacy è quello offerto in questi giorni dalle cronache rosa della coppia Ferragni – Fedez. I due non si pongono affatto il problema di esibire troppo del loro privato né si stupiscono dell’attenzione dimostrata dai fan. Anzi, la cavalcano alla grande coinvolgendo marchi, facendo da testimonial e trasformando la loro relazione d’amore in un brand. Sorvoliamo l’aspetto etico che non ci interessa, ma sicuramente l’operazione di brandizzare l’amore avviene in totale trasparenza senza stupirsi di quanto milioni di voyeur vogliano ogni giorno partecipare alle loro vite. Per questo simpatici; perché coscienti, persino un po’ furbetti.