Lettori e libri: un rapporto, quello tra italiani e carta che si sta complicando sempre di più. Questo è quanto emerge da un recente rapporto Istat sulla lettura presentato durante la rassegna Tempo di Libri. A riportarlo è anche l’agenzia ANSA.
Secondo il rapporto oggi in Italia oggi ci sono oltre 4 milioni (4.300.000 per la precisione) di lettori di libri in meno rispetto al 2010. E, nel 2016 sono circa 33 milioni le persone con più di 6 anni che non hanno letto nemmeno un libro di carta in un anno, cioè il 57,6% della popolazione, la stessa quota che era stata toccata nel 2000. Non c’è da star tranquilli a vedere i primi dati Istat presentati a Tempo di Libri.
Lettori di oggi: chi sono i non lettori?
Secondo il rapporto sarebbero soprattutto maschi: il 64,5% rispetto al 51,1% delle femmine. Tra gli uomini dai 25 ai 74 anni si attestano sul 62-66% e arrivano al 72,9% nella fascia dai 75 anni e più. Al contrario le donne non lettrici superano il 50% solo nella fascia oltre i 65 anni. Tra 11 e 24 anni le non lettrici sono il 38-42% e dai 25 anni la quota inizia a crescere, ma si mantiene sotto il 50% fino ai 64 anni.
I non lettori: perché si legge meno?
Secondo questa analisi a fare la differenza sono le abitudini in famiglia. Qui infatti si apprende a leggere un buon libro in solitudine a seconda di quanto fatto dagli adulti. Legge libri il 69,7% dei ragazzi con entrambi i genitori lettori. E sono i giovani tra gli 11 e i 14 i “forti” lettori di libri. Anche negli adulti tra 55 e 74 anni si registrano percentuali di lettura superiori rispetto alla media. “Continuiamo a essere un mercato piccolo per confrontarsi con le altre grandi editorie europee. I bassi indici di lettura a loro volta influiscono sui fattori di innovazione del Paese e sulla sua crescita economica”, ha sottolineato all’ANSA Giovanni Peresson, responsabile dell’Ufficio studi Aie e curatore del programma professionale di Tempo di Libri.