Cattive abitudini nel rapporto: è il tema su cui la “coach” delle relazioni Ar’nie Krogh si è soffermata per evitare brutte sorprese. Tra le conseguenze di condotte inappropriate con il partner c’è – ovviamente – il divorzio. Spesso i sentimenti vengono offuscasti da una serie di comportamenti che il partner reputa inaccettabili. Tra i consigli da seguire, alcuni sorprenderanno. Per esempio: utilizzare il sesso come arma per tenersi stretto un compagno. Ebbene sì: non basta, se non c’è dell’altro.
In molti credono che avere rapporti soddisfacenti con il partner metta a tacere eventuali spiriti libertini in corso. La vicinanza fisica è una conseguenza che deve arrivare dalla vicinanza spirituale. La verità è che tra le coppie spesso esistono cattive abitudini che portano alla separazione. E senza rendersi conto di averle messe in pratica.
Cattive abitudini che portano al divorzio: al primo posto la critica
Criticare costantemente il partner distrugge più che costruire. Ragionare insieme per arrivare a una scelta o per risolvere un problema è un’altra storia. Quando ci si lamenta spesso si manda un messaggio chiaro: non si è felici. Se a farlo sono entrambi, lo sbaglio è di tutti e due. Ar’nie Krogh suggerisce di concentrarsi su ciò che c’è di buono e giusto, piuttosto che sottolineare sbagli o fallimenti.
Il sesso non batte la fiducia. Incontrarsi fisicamente non sottintende che nella mente e nel cuore ci sia completa serenità. Anche l’eros dopo una discussione non sempre porta alla chiarezza o alla pace. Di solito, lascia l’amaro in bocca e sposta solo il problema da affrontare. Chi pensa di “aggiustare” le cose con il sesso, sbaglia di grosso. I rapporti sessuali non sono neanche l’antidoto per garantire fedeltà: il mondo è pieno di infedeli che hanno rapporti regolari anche con le loro mogli.
Tra le cattivi abitudini che mandano all’aria i rapporti, quella di dare la priorità agli altri. E per altri si intende famiglia d’origine, amici, colleghi o il lavoro stesso. Un matrimonio o qualunque relazione seria si costruisce con impegno. E soprattutto accertandosi che sia il primo “affare” su cui lavorare, sempre. A meno che non si vivano situazioni particolari che richiedono la vostra attenzione, tenete a mente che il primo “figlio” da accudire è la vostra famiglia.
Malumore e brutte maniere: da cancellare con il partner
La coach di relazioni avverte anche di non lamentarsi al di fuori delle mura domestiche. A meno che non abbiate la certezza che la persona con cui vi confidate è davvero “una tomba”, evitate di parlar male o raccontare spiacevoli sul partner ad amici e conoscenti. Sfoghi sporadici non devono mai essere confusi con cattive abitudini. Cercate di essere e di lasciare liberi. Un rapporto che duri nel tempo si nutre di tranquillità, certezza di poter essere sempre sé stessi anche fuori casa. Farsi dire come vestirsi, parlare, comportarsi o chi frequentare non è piacevole. Non siamo genitori dei nostri compagni e non dobbiamo tentare di avere il controllo sull’altra persona. Allo stesso modo non dobbiamo permettere che si faccia con noi. Limitare la libertà altrui è uno dei passi più veloci nella direzione della separazione.
Cercate di mantenere sempre i rapporti che vi rendono felici e non trascurate hobby o la cura della vostra persona. È uno dei modi per salvaguardare, prima sé stessi, poi gli altri. Secondo la Krogh molte cattive abitudini si insinuano già nei primi anni del rapporto. È solo dopo qualche tempo che si comincia ad essere insofferenti per gli atteggiamenti del partner. In quel caso è meglio parlarne subito per cercare di bloccare quella che può diventare la rovina. Qualche esempio? Solo perché condividiamo lo stesso letto, non dobbiamo smettere di tutelare la privacy altrui. Muoversi dolcemente se il partner già sta dormendo, dire grazie perché ti ha passato il telecomando, sono solo alcuni esempi di buone maniere da mantenere vive.
E ricordate: quando qualcosa va storto tra due adulti, il miglior modo di agire non è quello di ignorarlo o tenere il broncio. L’arma migliore è quella di sforzarsi di avere un dialogo. La comunicazione – avvisa l’esperta – è la chiave per eliminare o ridurre la distanza.