Paese che vai, naso che trovi. A grandi linee potrebbero essere riassunte così le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Plos Genetics. Naturalmente la questione è un pochino più complessa, ma lo scopo delle ricerca era proprio questo. Dimostrare che la forma del naso potrebbe essere legata al luogo di origine dei nostri antenati. Lo studio è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori di genetica ed antropologia provenienti da America, Irlanda e Belgio. I risultati sembrerebbero supportare questa tesi fornendo qualche informazione in più sulla trasmissione del patrimonio genetico. Il team ha analizzato il naso di 476 volontari originari di quattro diverse zone della terra, sud e est dell’Africa, ovest dell’Africa e nord Europa. Quelli che condividano le origini spesso presentavano nasi con caratteristiche simili.
Il naso è una questione di clima?
Una volta selezionati i “nasi campione” ne sono stati realizzati dei modelli 3D sui quali sono state compiute una serie di misurazioni. In particolare gli studiosi si sono concentrati sull’altezza, la lunghezza, la distanza tra la punta e la base, la larghezza delle narici e quella della base. Sono state, inoltre, calcolate l’area coperta dalle narici e la superficie totale del naso. In questa prima fase dello studio i risultati hanno dimostrato che soltanto la larghezza delle narici potrebbe avere un legame con l’area di provenienza degli individui. Per quanto riguarda le altre parti del naso, all’interno degli stessi gruppi di provenienza sono state, invece, riscontrate delle differenze.
In una seconda fase della ricerca gli studiosi si sono concentrati, quindi, sull’unico fattore che accomunava i soggetti provenienti dalla stessa area del globo. In particolare è stata messa a confronto la larghezza delle narici con le caratteristiche climatiche del luogo di origine. Per fare ciò sono state selezione 140 donne. E’ stato così dimostrato che spesso individui con narici di larghezza simile provenivano da zone con un clima simile. Ed è stato riscontrato che, generalmente, persone provenienti da climi caldi e umidi hanno narici più larghe. Le narici più strette, infatti, secondo gli studiosi sarebbero più funzionali per i climi più freddi e secchi. Una tale conformazione del naso, infatti, faciliterebbe il riscaldamento e l’umidificazione dell’aria.
Il naso non è solo questione di clima
I ricercatori non hanno, però, escluso che la forma del naso possa essere una questione “culturale” oltre che climatica. Ipotizzando, ad esempio, che presso alcune popolazioni fosse considerato più attraente un certo tipo di naso, chi lo possedeva aveva più probabilità di trovare un compagno e, dunque, di riprodursi, trasmettendo il patrimonio genetico alle generazioni successive. Oltre alle obiezioni evidenziate dallo stesso team che ha condotto la ricerca, non ne sono mancate di esterne. L’antropologa Noreen von Cramon-Taubadel, interrogata dal Guardian sui risultati della ricerca, ne avrebbe individuato due punti deboli. Innanzitutto ha rilevato che per stabilire una connessione tra naso e clima bisognerebbe studiare anche l’interno dell’organo. Ha inoltre aggiunto che per conferire maggiore validità a tali risultati bisognerebbe integrare la ricerca. Includendo, ad esempio, nello studio anche i nasi di etnie come quelle degli Inuit e dei nativi americani.