Uno studio recente ha correlato la limitata partecipazione delle donne agli ambiti tecnico-scientifici con la scarsa coscienza delle proprie abilità. Pesantemente dovuta ad influenze socio-culturali, e nient’affatto dettata da minori capacità intellettive. Insomma, le ragazze tenderebbero ad evitare i percorsi scientifici perché influenzate da una società che fa loro dubitare delle proprie capacità. Un dato triste, in effetti, che però sembra perdere validità anno dopo anno. Con un lento ma costante aumento, il legame tra donne e scienza si sta rafforzando, afferma un articolo pubblicato sul magazine online dell’Università di Berkley. Non in tutti gli ambiti, e non con un’accelerazione particolarmente dirompente. Ma qualcosa sta cambiando.
Donne e scienza sempre più vicine
Rifacendosi alle statistiche del National Girls Collaborative Project, l’articolo afferma che le ragazze che scelgono percorsi accademici scientifici sono aumentate. Dal 19% del 1969 al 52% del 2009. I dati, suggeriscono che il 57,3% di chi si laurea negli Stati Uniti è donna, e, nel 2013, nel 50,3% dei casi lo ha fatto in materie tecnico-scientifiche. Tuttavia potrebbe non essere corretto dire che ‘donne e scienza’ si sono avvicinate. Ma piuttosto donne e biologia. Come fa notare sia la statistica che l’articolo di Berkley (co-pubblicato sull’Huffington Post), le materie scelte dalle ragazze sono perlopiù nell’ambito delle scienze biologiche. Il gap tra studentesse e studenti si torna a fare largo in altri ambiti: la tecnologia, l’ingegneria, la matematica, la fisica. E si allarga ulteriormente nel mondo del lavoro.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno le cose stanno sicuramente cambiando. Le studentesse sono sempre più consapevoli di avere le stesse capacità dei colleghi maschi. Purtroppo, a voler guardare invece il bicchiere mezzo vuoto, la loro consapevolezza subisce una battuta d’arresto quando ci si interfaccia col mondo del lavoro. Dove gli uomini sono in netta maggioranza nell’occupare tutte le posizioni negli ambiti tecnico-scientifici. Sempre secondo la statistica del NGCP, le donne occupano solo l’11% delle posizioni lavorative in ambito fisico e astronomico. Il 10,7% in computer e tecnologia. Il 7,9% in ingegneria meccanica. Il 22,7% in ingegneria chimica. Sono invece il 33,8% le donne in posizioni varie dell’ingegneria ambientale, e il 35,2% in farmacia.