Il successo è arrivato in un attimo, inaspettato. Alla faccia della gavetta nei teatri, dei mille provini, delle scuole di recitazione. Ha incontrato una regista che dei cast presi ‘dalla strada’ ha fatto la sua firma distintiva. E in un attimo si è ritrovata sul New York Times citata come una delle attrici di cui ‘tutti parleranno’. Si chiama Sasha Lane, ed è la scommessa su cui molti nel mondo del cinema sono pronti a puntare. Anche il mondo della moda l’ha già scelta come icona, visto il grande carisma e quell’attitudine da anti diva tanto amata dal mondo patinato.
Sasha Lane, nuova musa della moda
Louis Vuitton l’ha vestita in occasione delle premiazioni e delle presentazioni cinematografiche dello scorso anno. Si dice che quando Nicolas Guesquière ebbe occasione di vedere come la giovane attrice portava i suoi outfit l’abbia immediatamente adorata. Oggi Sasha Lane è musa e icona della maison francese, per la quale ha posato davanti all’obbiettivo di Bruce Weber. E’ lei infatti il volto della campagna Primavera Estate 2017 Louis Vuitton (oltre a Adèle Exarchopoulos).
Inoltre, sfoggia la firma francese in tutte le occasioni mondane. Come agli Elle Style Awards tenutisi a Londra lo scorso febbraio, dove Sasha Lane ha indossato un look Louis Vuitton. Occasione in cui ha vinto il premio come Attrice Rivelazione dell’anno. Sasha ha indossato un abito nero dalla evocazione militare. Composto da minigonna asimmetrica, e un blazer smanicato con ampio ed elaborato collo tondo. Con un paio di stivaletti in pelle della collezione Primavera Estate 2017 Louis Vuitton.
Come nasce una stella?
Come accennato, Sasha Lane non pensava di fare né l’attrice né la modella. Era una giovane texana dai tratti somatici particolari, dovuti ad un mix di geni afro americani, aborigeni e caucasici, con una folta testa di treccine. Durante le vacanze per lo spring break, su una spiaggia della Florida, viene avvicinata da una signora che le chiede di fare un provino per il suo film. La ‘signora’ era niente meno che Andrea Arnold, regista indipendente già vincitrice di un Oscar, un BAFTA, diversi premi della giuria a Cannes. E il film in questione era il plurilodato (e vincitore, di nuovo, a Cannes) American Honey, con Shia Labeouf. Lei si fida, ci prova, e in quattro e quattr’otto fa le valigie e parte con la crew, per girare una pellicola che la porterà a viaggiare gli Stati Uniti in lungo e in largo. Fino a portarla direttamente tra il firmamento delle (potenziali) star.