E’ un termine che fu coniato negli anni ’30 in relazione al mondo sportivo, ma oggi viene utilizzato per definire le persone ‘esaurite’ dal lavoro. Si chiama ‘burnout’, ed è una sindrome che racchiude in sé il concetto di stress, esaurimento nervoso, insoddisfazione, emozioni estremamente negative legate al lavoro. Un male del nostro tempo, spesso legato a mestieri che richiedono molta dedizione. Ma che in linea di massima può colpire tutte le categorie di lavoratori. Un recente studio ha collegato l’assenza di sonno al burnout. Evidenziando che l’insonnia danneggia la carriera, o perlomeno può portare dritti dritti sulla via del burnout.
L’insonna danneggia la carriera e si lega alla sindrome del burnout
Negli ultimi anni sono state condotte molte ricerche su questa estrema condizione di stress da lavoro. Un vero e proprio esaurimento nervoso legato alla carriera. Gli psicologi si trovano sempre con maggiore frequenza ad affrontare questa tematica, resa particolarmente acuta dalle condizioni precarie, dagli stipendi non adeguati, dalle ingiustizie che si subiscono nel mondo del lavoro.
In generale, si tende ad associare il burnout ad una forte distanza tra personalità e tipologia di lavoro. Fattore che esacerba le insoddisfazioni e aumenta lo stress nel doverlo eseguire. Ma uno studio francese, pubblicato sulla rivista scientifica BMJ Journals, mette un forte accento sul fattore sonno. L’insonnia danneggia la carriera più di quanto pensiamo, secondo questa ricerca. E il burnout si verifica con maggiore facilità nelle persone che non hanno un buon equilibrio tra sonno e veglia.
In che modo l’insonnia danneggia la carriera?
In pratica, rileva lo studio, il burnout si verifica con più facilità in persone che soffrono di disturbi del sonno, a parità di posizione di lavoro e sforzo richiesto. L’indagine è stata condotta su 1300 impiegati di un’agenzia finanziaria, uomini e donne. Il 16,8% dei soggetti si è dichiarato insonne, e ben il 98% ha ammesso di avere problemi legati al sonno. Il 23% si sente soggetto a grossi sforzi lavorativi. Il 10% sentiva di essere già in una condizione di burnout. Incrociando i dati, è emerso che né la condizione personale dei lavoratori, né i ruoli in cui erano impegnati sembravano avere dirette correlazioni col burnout. Al contrario, è risultato evidente il legame con i problemi del sonno.
Non è chiaro se l’insonnia possa essere sorta come conseguenza allo stress lavorativo, ma i ricercatori, in conclusione, tendono a rilevare il processo contrario. Ovvero che i problemi del sonno dovrebbero essere considerati un importante sintomo di un possibile burnout.