I millennials, la generazione nata tra il 1981 e il 2000, ha un profilo di spesa preciso. E non somiglia affatto a quello dei propri genitori. La nuova era di consumatori desidera e compra diversamente rispetto a mamma e papà. E l’emancipazione da modelli parentali precedenti, è oggetto di grande interesse per il settore economico e finanziario.
Lo studio
Uno studio condotto dalla banca JPMorgan. Gordon Smith, dirigente del reparto Consumer and community banking at JPMorgan, ha diretto un panel presso la Barclays Financial Services Conference lo scorso lunedì, discutendo proprio gli indirizzi di spesa dei millennials.
Quanto è emerso è stato ricavato tracciando l’uso delle carte di credito. La JP Morgan ci ha tenuto a specificare che per la ricerca ha tenuto in considerazione solamente i nati tra il 1981 e il 1997. Gli altri consumatori nati prima del 1981 sono considerati non-millennials.
Voci di spesa
Questi giovani oggi spendono di più per le cosiddette ‘esperienze’. Per esempio viaggi, divertimento e cene. Bisogni più ristretti riguardano voci di spesa come carburante e spese per la casa. La differenza con le generazioni precedenti, quelle dei nati prima del 1981, è abbastanza evidente per le voci di spesa catalogate come ‘esperienze’. Secondo i dati, mentre i millennials, spendono un totale del 34% in servizi e beni di questo tipo, la percentuale dei non-millennials è ferma al 28%.
