Chi non gradisce un cocktail a base di gin? Anche chi è celiaco può prendere un aperitivo sorseggiando un gin tonic. E senza rischiare di star male.
L’alcol etilico è alla base di tutte le bevande alcoliche. Ed è prodotto dalla fermentazione degli zuccheri. Con l’alcol etilico si producono i distillati e liquori. I distillati sono consentiti a chi ha intolleranze al glutine se il prodotto è consumato puro. Senza aggiunta di additivi, aromi e coloranti.
Sono distillati da materie prime non contenenti glutine: brandy (distillato del vino), cachaça (distillato del succo di canna da zucchero grezzo), cognac (distillato di vino bianco), rum (distillato della melassa di canna da zucchero), tequila (distillato di agave). Pur essendo distillate da materie prime contenenti glutine sono considerati idonei anche whisky (distillato di malto d’orzo, di mais o di segale), vodka (distillato da mosti di grano, orzo, segale o fecola di patate), gin (distillato da alcol etilico aromatizzato con bacche di ginepro), poichè con la distillazione, svaniscono le tracce di glutine.
La novità: gin di segale
Björk Swedish Brasserie ha presentato quest’estate i gin di segale provenienti dalla foresta finlandese di Isokyrö. Interpretati per Bjork da Jussi Vijala della distilleria Kyrö. Assaggi della cucina di Bjork, elaborati in sintonia con il gin, hanno accompagnato i cocktail: aringhe marinate alle verdure, alla senape e al gin; caviale nordico di coregone, il merluzzo con rafano, il gelato al tabacco con crema al limone e ginepro. I cocktail sono entrati nel menu di Bjork insieme ad alcuni piatti che ne accompagnano la degustazione.
Ricetta del gin gluten free
Ecco la ricetta di un gustoso cocktail gluten free. È un gin tonic. Ma non il solito gin tonic. I cinque giovani finlandesi che hanno creato la Kÿro Distillery Company (idea nata in una sauna) l’hanno chiamato, con una buona dose di autoironia, “World best gin and tonic”. Di base utilizza un distillato unico al mondo: di segale (invece che di orzo o grano), coltivata a km zero tra le foreste di Isokÿro, nella Finlandia occidentale.
Artigianale in tutto, fino all’imbottigliamento, il gin si chiama Napue: dolce ed erbaceo al palato, al naso restituisce gli oli essenziali di spirea, un’erba officinale dei prati umidi, e un delicato sentore citrato. E’ il primo di una serie di cocktail interpretati dal brand ambassador Jussi Viljala per Bjork Swedish Brasserie di Milano. La ricetta con dosi per una persona?
4 cl di Napue Gin
10 cl di Fever-Tree tonic water
bacche di mirtillo rosso selvatico
un rametto di rosmarino