Gli italiani, incuranti dell’elevato rischio, puntano all’ abbronzatura completa. Mare o lampade non importa, ma il sole non deve mancare, anzi non basta mai. Purtroppo, non vengono prese adeguate precauzioni per una giusta protezione durante l’esposizione al sole.
Il 65% dei single e il 63% delle persone con basso livello di istruzione fanno uso, in quantità significativamente insufficiente, della protezione solare
Il rischio melanoma è alto, soprattutto per coloro che presentano lentiggini, capelli biondi, occhi e pelle chiara. La prevenzione risulta, per nostra errata cultura, sempre insufficiente. Il Progetto “Salviamo la pelle” è riuscito a rilevare e descrivere le nostre cattive abitudini. E’ un progetto realizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo, dall’Irccs Irst, in collaborazione con alcune università italiane.
Irrispettosi delle giuste regole risultano uomini, giovani, single e con un basso livello di istruzione. Questi non sono soliti far uso di crema solare, né di occhiali adeguati benché presentino pelle e occhi chiari. Le donne, invece, inferiori agli anni 35 e non sposate pur con lentiggini ed un alto grado d’istruzione optano per l’abbronzatura artificiale. Questi i due identikit che sono stati ricavati.
E Stanganelli, direttore dello Skin Cancer Unit, Irccs aggiunge ancora:”Un soggetto su quattro – si espone al sole per un periodo superiore alle 3 ore consecutive”. Sottolinea ancora che, purtroppo, il 63% tra i giovani, il 55% degli uomini, il 65% dei single e il 63% delle persone con basso livello di istruzione fanno uso, in quantità significativamente insufficiente, della protezione solare. Ed infine evidenzia che solo gli over 35 con il 74% e le donne con il 69%, entrambi con elevata istruzione, sono soliti far uso degli occhiali.
Neanche positive risultano le notizie ricavate sul fronte de l’ abbronzatura artificiale. “L’uso dei lettini è maggiore per fenotipi a rischio, cioè soggetti con lentiggini, capelli rossi o occhi chiari”. E’ quanto viene comunicato dall’esperto. Purtroppo, confrontandoci con altri Paesi del Nord-Europa la prevalenza globale del 20% è uguale, benché in Italia viene registrata una radiazione solare annua superiore. Un lieve rialzo, cioè del 23%, viene riscontrato tra i giovani, inclusi tra i 15 e i 25 anni.