La caparbietà di una diciottenne a volte può cambiare il corso degli eventi, se non proprio della storia dell’umanità, perlomeno di quella di un gigante della moda low-cost e ‘fast’. E’ successo a Zara, che ha incontrato sul suo cammino la studentessa spagnola Anna Reira, la quale ha lanciato una petizione perché la moda curvy entrasse a far parte del catalogo del gigante del fast-fashion.
La raccolta di firme, avvenuta su Change.org, ha raggiunto quasi 100 mila presenze, convincendo il marchio del gruppo Inditex a mettere in commercio capi plus-size. In effetti Zara fino ad oggi non contemplava la linea curvy, e nemmeno taglie che particolarmente ‘over’ non sono, come la 46; scrive Anna Reira nella sua petizione: “una 46 non è una taglia grande, è una taglia reale… quando si disegnano i capi, occorre pensare alle persone, non agli stereotipi”. Il punto è quindi da un lato riconoscere che chi porta una 44 o una 46 non ha problemi di obesità, dall’altro permettere a chi porta quelle taglie e oltre trovare capi della loro misura, senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Nel mondo del fast-fashion è stata la collezione Violeta by Mango a proporsi per prima con la linea dedicata alla moda curvy, un grandissimo e immediato successo che oggi copre fino alla taglia 54. La petizione di Anna la porta come esempio al gruppo Inditex, chiedendo loro di dare a tutte le donne la possibilità di vestire presso le migliaia di punti vendita nel mondo. L’iniziativa ha avuto successo: Zara ha ceduto, ed ha annunciato che d’ora in avanti produrrà la taglia XXL (per ora solo in alcuni punti vendita, ma presto sarà distribuita in tutti). Non è la prima volta che la studentessa spagnola si fa portavoce di battaglie legate al peso e alle taglie: già 6 mesi fa aveva ottenuto, sempre attraverso una petizione, che i manichini ‘anoressici’ di un negozio (di un brand ancora del gruppo Inditex) venissero sostituiti con modellini dalle misure più plausibili.