Venezia – Il simpatico Todd Haynes comincia dicendo che in tutti gli ultimi concerti di Bob Dylan, viene fatto un annuncio prima che il cantante entri in scena: “La Columbia Records presenta l’uomo del pubblico, che dal folk passò al rock e alla chitarra elettrica per poi convertirsi a Cristo: ecco Bob Dylan!”. Il regista spiega come questa dichiarazione sia il perfetto esempio del personaggio di Dylan tra umorismo e mito.
Nella sala conferenze del Festival ci troviamo davanti a Haynes e a due dei suoi attori, l’australiano Heath Ledger (che attendiamo con ansia nei panni del Joker) e l’eterno sex symbol Richard Gere.
I tre sono solo una piccola parte della squadra di Io non sono qui, pellicola che vede ben 6 attori (Bale, Blanchett, Franklyn, Gere, Ledger, e Wishaw) entrare nella pelle e nello spirito di Bob Dylan.
Qualcuno chiede subito il perché il regista abbia scelto la canzone I’m Not There come titolo del film: “Si tratta di un brano misterioso che Dylan ha inciso nei Basement Tapes Sessions di Woodstock nel 1967 – rivela Haynes – subito dopo l’incidente avuto con la motocicletta. La canzone rimanda ad un celebre verso di Rimbaud, Io è qualcun altro, una poesia incentrata sul tema dello spiazzamento dell’identità, che ritroviamo spesso nei lavori di Bob Dylan”.
Parlando della scelta della sua attrice, che sullo schermo sembra identica a Dylan, il regista racconta: “Cate ha avuto molta paura. E’ stata una sfida per lei: c’è voluto parecchio prima che accettasse la parte. Ma penso che avere paura non sia proprio un male, perché ti mette in una posizione in cui affronti dei rischi e dai il meglio di te”.
Richard Gere ci parla del suo personaggio: “Quando ho cominciato a leggere la sceneggiatura – racconta l’ex American Gigolò – mi sono chiesto What the fuck is this character??…ma intuivo ciò che Todd voleva fare e come sarebbe stato il suo approccio al film. Adoro la mia parte, si tratta dell’archetipo di Billy the Kid, ma è anche una specie di rock star invecchiata”.
Qualcuno chiede agli attori quale sia la loro musica preferita e se c’è un’altra icona musicale che vorrebbero portare sul grande schermo.
“Volete parlare di musica? Potrei parlarvene per tutto il giorno! – ci confessa Heath Ledger – Sono ossessionato da Nick Drake. Spero che un giorno lo porterò sul grande schermo. Si tratta di un grande della musica britannica morto suicida nel 1974. Il problema è che non ci si può attenere alla verità storica, si sa così poco su questo musicista che finirei per inventarmi tutto!”
Richard Gere invece ci scherza su: “Ho sempre sognato di interpretare Miles Davies…ma ci sarebbe qualche problemuccio! Adoro i Rolling Stones, Van Morrison e Bob Dylan che conosco personalmente e che è un amico. Mi piacerebbe portare sullo schermo la storia di Mike Bloomfield, musicista bianco di Chicago. Era un grande del blues e veniva definito Più nero dei neri!”.
Infine Haynes ci racconta come abbia ottenuto l’approvazione dello stesso Dylan al progetto. Il regista ci rivela che è stato davvero difficile: Dylan, infatti, non ha mai supportato nessun progetto su di lui. E’ stato solo dopo aver letto la sceneggiatura che il musicista ha detto sì e ha concesso tutti i diritti a Todd Haynes.
Resta, però, un mistero cosa la leggenda della musica abbia detto al regista dopo aver visto il film.
L’appuntamento italiano con Io non sono qui è fissato sugli schermi per questo venerdì.