1. Kalahari
E’ un deserto aridissimo e piatto di sabbia rossa e rilievi rocciosi, che solo nelle zone marginali si trasforma in una desolata savana sabbiosa popolata da arbusti spinosi, antilopi e gazzelle. Quando il fiume Okavango, che nasce nell’Angola centrale, anziché defluire nell’oceano come tutti gli altri fiumi, dopo un percorso di 1.300 chilometri entra nel Botswana, si incontra con le sabbie del Kalahari per formare un delta paludoso, che da vita ad un vero paradiso naturalistico di canali, lagune e isole piene di vegetazione, dove predominano papiri, giunchi, palme e ninfee, da esplorare in canoa e abitato esclusivamente da animali come elefanti, leoni, leopardi, bufali, zebre, giraffe, antilopi d’acqua, ippopotami e coccodrilli, nonché da miriadi di uccelli tra cui fenicotteri, aironi, pellicani e cicogne.
2. Chobe National Park
Il Parco ricopre una superficie di 11 mila chilometri quadrati ed è facilmente raggiungibile dalla città di Kasane. Situata sulla parte settentrionale del parco, Kasane è il punto di accesso alla zona e il centro amministrativo della riserva: di per sé non ha molto da offrire ma una buona base per organizzare escursioni. Un modo ancora più suggestivo per girare il Chobe National Park è quello di organizzare una crociera o la gita in auto lungo le sponde del fiume, dove solitamente si radunano gli animali per abbeverarsi. Gli elefanti sono i maggiori protagonisti con quasi 73 mila esemplari, ma non mancano di destare emozioni la vista di leoni, ghepardi, ippopotami, bufali, giraffe, antilopi, sciacalli, facoceri, iene, coccodrilli, lontre, zebre e numerose specie di uccelli, ognuno con i propri riti ed i propri ritmi di vita. La Mababe Depression, ovvero ciò che resta del grande lago che un tempo copriva la parte settentrionale del Botswana, ospita l’altra grande attrattiva del parco, le paludi di Savuti Marshes.
3. Okavango
L’Okavango è il terzo fiume per lunghezza dell’Africa australe con i suoi 1600 km. Due milioni di anni fa’ il fiume Okavango si univa al fiume Limpopo per gettarsi nell’Oceano Indiano, ma le faglie create da un’intensa attività tettonica hanno deviato il corso originario, facendo perdere le sue acque in un immenso delta. Il fiume nasce in territorio angolano per finire il suo cammino in Botswana espandendosi in un delta interno che copre un’area vastissima di oltre 15.000km². I suoi 18 miliardi di metri cubi d’acqua vengono gradualmente assorbiti dalle sabbie del deserto del Kalahari, oppure evaporano nell’aria. Quindi il fiume che “non trova mai il mare” si perde così in un vasto labirinto paludoso popolato da una moltitudine di animali selvaggi tra i quali decine di migliaia di elefanti. All’interno del delta è nata la “Moremi Wildlife Reserve”, una riserva naturale che ricopre 3.000km² di area, completamente isolata dal resto del paese, il cui scopo è la salvaguardia della flora e della fauna del luogo. Il delta ospita 40 specie di grandi mammiferi, tra cui coccodrilli, ippopotami, elefanti, bufali, leoni oltre ad alcune specie molto rare di antilopi: il sitatunga e il lechwe rosso; 450 specie di uccelli, 95 specie tra rettili e anfibi, 70 specie di pesci e oltre 1000 specie vegetali. Dal 1996 il delta dell’Okavango è tutelato dalla convenzione di Ramsar, relativa alla tutela delle zone umide di rilevanza internazionale, estesa a 957 siti nel mondo.