Si dibatte, con le unghie e con i denti, per non morire. Sempre più esclusiva, si fa spazio tra principesse e sovrane, sempre meno remunerativa per le Maison. Ma l’alta moda sembra resistere, perlomeno a Roma e Parigi. Abiti pazzeschi creati su misura, vantano tessuti di lusso e artigianato di 1° classe, destinati ad un pubblico d’elite, per tutte le altre… semplicemente un sogno.
E proprio la capitale transalpina è stata protagonista in questi giorni con le sfilate di alta moda dedicate alla Primavera/Estate 2008. Un vero tripudio di arte e lusso, tra gusto internazionale e l’immancabile Made in Italy. In primis Giorgio Armani (foto) che esordì proprio a Parigi con la sua linea Privè. In scena abiti origami fatti di ventagli, conchiglie e delicati giochi di onde, i plissè si trasformano in vortici colorati, le paillettes in lastre nere a disegnare abiti e tailleur. L’ispirazione è il surrealismo, ricchezza, invenzione ed esclusività sono i punti cardine di tutta la collezione.
Una donna che ama vestirsi da bambina. Una lolita capricciosa che osa con accenti dark. E’ questa la nuova donna Givechy nella versione del giovane talento italiano Riccardo Tisci. Le gonne sono corte e lavorate, il lusso si intuisce nei tagli più che nei decori, i pantaloni si colorano di nuance confetto, le giacche vantano una sartorialità mascolina, i sandali sono alti con nastri da danzatrice.
Sono dame sofisticate, invitate ad un sontuoso ballo sospeso nel tempo e nello spazio. Ancora una volta John Galliano per Christian Dior ha stupito, elettrizzato e lasciato tutti a bocca aperta. Abiti stellari il cui tessuto principe è la seta, colori fluorescenti, volumi enfatizzati, ricami che disegnano arabeschi d’oro, fiori che rendono pesanti gli orli, le silhouette giocano sui contrasti. Sul capo lussuosi baschi e ai piedi zeppe da brivido in tinta con abiti fucsia e giallo canarino. Il makeup pesante come una star del rock.
Sono angeli contemporanei che spiccano il volo su ali di taffettà e tulle, le nuove donne di Christian Lacroix, ballano una danza sospesa, eterea, dai tocchi latini. Tra le righe bianche e nere esplode una ricchezza di drappeggi, pompon e corolle, grandi pennellate e macchie di colore, dal verde erba al mirtillo.
E’ un vero e proprio monumento alla giacca, realizzato con quintali di gesso e gommapiuma ed alto ben 25 metri. Da questa sorta di Totem escono le modelle eteree vestite Chanel. Una collezione, disegnata ovviamente dall’architetto-scultore Karl Lagerfeld, che predilige gambe scoperte e una femminilità leggiadra. Le giacche in tweed pastello ‘classico Chanel’ sono tempestate di luccichii in crepe blu o nero, le calze sono velate e di tacchi nemmeno l’ombra: la nuova femminilità si fa spazio su delicate ballerine. La sera gli abiti acquistano volume con volant di chiffon. E per tutte le principesse, sul capo coroncine-diadema di brillanti.